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Candia (Lista Sanza) e Ghio (Lista Rossoverde). «Toti, vieni su un treno regionale con noi? Così spieghi ai passeggeri che il servizio è ottimo, come sostieni sempre»

«Anche in questo fine settimana i treni regionali in Liguria stanno traboccando di gente. Oggi, sul regionale diretto verso Sestri Levante che ha fermato a Sestri Ponente alle 17.53 nemmeno si riusciva a salire. Per questo invitiamo il presidente Giovanni Toti a salire lui stesso su un treno regionale, una volta tanto». Così la consigliera regionale della Lista Sansa Selena Candia e la consigliera comunale della Lista Rossoverde Francesca Ghio.

«Vorremmo il presidente Toti in un luogo a lui ignoto, ovvero un mezzo del servizio pubblico che non sia un lussuoso Frecciarossa, per rendersi conto con i suoi occhi della situazione. Così potrebbe dire direttamente ai passeggeri quello che sostiene sempre, ovvero che non serve un numero maggiore di treni perché il servizio va bene così. Anche se dubitiamo che accetterà la nostra proposta: sa perfettamente che non è vero e che i passeggeri sono inferociti».

Appena pochi giorni fa il presidente Toti ha infatti definito molto potente la linea tra Voltri e Nervi: una linea dove il fine settimana passa un treno all’ora, e che la sera diventa quasi totalmente sguarnita. «Al presidente Toti ricordiamo che la frequenza dei treni regionali tra Nervi e Voltri in settimana è ben lontana dai 6/7 minuti previsti da un servizio metropolitano, e la capienza dei convogli è spesso insufficiente costringendo i passeggeri a viaggiare accalcati – aggiungono le due consigliere – Ieri e oggi siamo state entrambi su treni regionali, che non vengono utilizzati non solo da persone dirette verso la spiaggia ma anche da abitanti della nostra città che si spostano e vanno a lavorare. Entrambi i treni sembravano carri bestiame, con passeggeri esasperati dalla calca. E non erano certo i treni con cui le persone tornano dal mare, la sera: su quelli a volte è difficile proprio riuscire a salire».

Candia e Ghio ricordano infine che questo pessimo contratto di servizio con Trenitalia che la Regione stessa continua a tutelare – perché lei stessa l’ha firmato – prevede un aumento del prezzo dei biglietti tra il 2018 del 2032 di oltre il 50% a fronte di nessun chilometro in più di servizio erogato. «I treni nuovi sono sicuramente più moderni, ma molto meno capienti perchè con molte meno carrozze come spiega lo stesso personale di Trenitalia ai passeggeri, le vere vittime di questa situazione».

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