Cisano sul Neva Cronaca

Anziana signora truffata con la tecnica del “finto carabiniere” I Carabinieri di Cisano sul Neva indagano due persone

Una telefonata ricevuta sul telefono di casa, in cui un soggetto anonimo che si è qualificato come “Maresciallo dei Carabinieri” ha convinto una signora anziana, tramite una serie di raggiri, che la figlia aveva poco prima investito una bambina, la quale ora si trovava in gravi condizioni a causa del sinistro stradale e per le cui cure sarebbero serviti soldi e gioielli. 

Così la vittima, una signora ultra 80enne di Cisano sul Neva, è caduta nella truffa e dopo aver confermato al telefono di avere la disponibilità di contanti e monili in oro al “finto maresciallo”, pochi istanti dopo si vista arrivare alla sua porta un “finto carabinieri” che ha prelevato la somma complessiva di circa 4000 €. 

Solo dopo aver consegnato le buste contenenti soldi e preziosi, la vittima ha contattato la propria figlia per accertarsi delle sue condizioni, rendendosi quindi conto di essere stata truffata. 

Dopo aver ricevuto la chiamata tramite il numero di emergenza “112 N.U.E.”, i veri carabinieri della Stazione di Cisano sul Neva sono intervenuti immediatamente presso l’abitazione della vittima, ed hanno prontamente iniziato l’attività d’indagine. I militari, grazie al sistema di videosorveglianza del comune, hanno rapidamente individuato il mezzo utilizzato dai malfattori per recarsi dalla donna, identificando gli occupanti in un 38enne ed in una 26enne di origine napoletana. I due indagati, peraltro con precedenti specifici, sono stati quindi denunciati all’Autorità Giudiziaria di Savona per truffa aggravata in concorso. 

L’odierna attività investigativa testimonia, ancora una volta, la costante attenzione che tutti i militari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Savona rivolgono per prevenire e reprimere i reati predatori, in particolare ai danni delle persone più vulnerabili, tra cui gli anziani, sempre più fragili di fronte alle moderne insidie criminali. Oltre al danno economico, infatti, le vittime subiscono anche un’ulteriore trauma psicologico, venendo colpite nei loro affetti più cari, con l’invasione del proprio spazio domestico, potendo provocare un senso di colpa nello scoprire di esser state ingannate e raggirate.

Il procedimento è nella fase preliminare, tutti i provvedimenti finora adottati non implicano la responsabilità degli indagati, non essendo stata assunta alcuna decisione definitiva da parte dall’Autorità Giudiziaria

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