Psiche&logicamente

Estate e alternative

ESTATE E ALTERNATIVE.
Estate non per tutti in Savona e in Liguria….
Il sole fa maturare la frutta ma non le teste, alcuni pensieri e sentimenti rimangono davvero acerbi, impossibili da raccogliere.
 Mi dispiace cogliere la sofferenza di tante donne che non osano andare al mare perché non si sentono in sintonia con il loro corpo. Non per una questione estetica ma perché non riescono a prendersi cura di loro stesse sentendosi in diritto di intervenire sulla loro forma fisica attraverso un allenamento emotivo, scatta una forma di disarmonia mentale. Sapere pensare a se stessi è il primo pensiero che dovrebbero aiutarci a formulare i genitori e gli adulti di riferimento; nel caso loro non riescano a farlo, lo si può costruire poi con fatica e tempo anche quando si è grandi. Ne vale veramente la pena.
L’estate di una ragazzina, trascorsa in un paese di riviera, in cui avvenivano gli incontri con i ragazzi e le ragazze di Milano e Torino in vacanza: per assimilare da loro le ultime novità che in Liguria arrivavano sempre dopo, e per confrontare con il loro nuovo e le sue sicurezze in crescita, ancora con necessità di cura e rinvigorimento. Era intrigante questo confronto tra due mondi diversi che andavano però a compensarsi, anche attraverso la nascita di relazioni sentimentali destinate a vita complicata ma in alcuni casi davvero una esplosione  di energia giovinezza brio.
 L’estate in cui può anche capitarti un vicino di ombrellone che non sa come utilizzare il suo lettino: prima si ribalta, poi lo lancia modello tenda 2 seconds sperando che si sistemi da solo, alzando a ripetizione sabbia e rischiando di farti male, con la costanza del disturbo assicurato.
L’estate dei turisti che invadono una terra per niente ospitale e organizzata solo a tratti, ma comunque turisti maleducati, irrispettosi delle regole del codice della strada in primis, da cui una infinita catena di incidenti anche gravissimi, problemi di convivenza sulle spiagge, passeggiate deturpate dall’incuria, borghi presi d’assalto da orde a dir poco barbariche.
Estate periodo di ferie: in 10/15 giorni molti penserebbero di recuperare quello che non vivono durante l’anno, che forse non vivranno mai, perché non sono proprio sintonizzati con la loro vita, e con il dono che ci è concesso di viverla, non di sprecarla.
 Estate periodo in cui le famiglie sono costrette solitamente a star a più stretto contatto e quindi  a doversi sopportare reciprocamente in maniera non troppo amorevole, visti i picchi di litigi, scontri anche cruenti. In cui parecchi figli sono costretti da un provvedimento a trascorrere quei 15 giorni consecutivi con l’uno o l’altro genitore, in cui molti altri hanno la possibilità di stare con un genitore che non possono frequentare diversamente, perché l’altra gli impedisce di avere libero accesso all’altro.
L’estate in cui i giovani ancora di più sentono di doversi tuffare nell’alcol per sentirsi vivi, se no pensano di non poter interagire con i loro coetanei, di instaurare relazioni in cui saper che cosa dire, e soprattutto con il timore di non divertirsi.
L’estate in cui osservi i vicini di ombrellone e ne ricavi la certezza che riuscire a vivere nelle regole non è per niente facile! Sabbia che arriva modello tempesta del deserto, adorabili marmocchi capricciosi che tengono i loro genitori in scacco, uso del cellulare che ti rende partecipe dei segreti familiari più reconditi, urla su urla modello strilloni venditori di giornali.
L’estate che aumenta magicamente il livello di occupazione che poi si sgonfia a settembre, con picchi di sfruttamento fuori da ogni logica lavorativa, ma che in molti sono costretti ad accettare non avendo e non riuscendo a ottenere valide alternative.
Il relax che in pochi riescono a raggiungere solo d’estate andrebbe comunque esteso anche all’autunno/inverno per render più belle interiormente le persone, che talvolta sono abbruttite dall’incapacità di usare la testa in modo equo e rispettoso per se e per gli altri.
 

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