“Dreams” è un percorso incantato attraverso il mondo evocato nel capolavoro di Giambattista Basile, “Il cunto de li cunti” (1634): 50 grandi fiabe legate alla tradizione popolare, che nei decenni successivi ispirarono autori come Charles Perrault, i fratelli Grimm e Hans Christian Andersen. In scena nelle grotte di Borgio Verezzi mercoledì 14 agosto, lo spettacolo è diretto da Carlo Senesi e prodotto dalla Compagnia dell’Albero.
“Quando si parla di sogni” – afferma Carlo Senesi – “si entra immediatamente in un campo in cui la dimensione del tempo e dello spazio si intersecano in una logica che altera totalmente la catena fattuale: cause e effetti sono cancellati. Ed è così anche per la fiaba. La logica fiabesca prevede nuove regole nello specifico del racconto: il tempo fuori dal tempo e uno spazio/luogo che passa dall’usuale al meraviglioso e viceversa. Nei suoi racconti Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile trascrive l’epica farsesca della società seicentesca attraverso i generi della cultura popolare, innanzi tutto col teatro di strada con tutto il suo repertorio di burattini, cantanti e giocolieri. Dreams partendo da alcuni racconti del Cunto vuole mettere in evidenza, non solo l’aspetto magico e stupefacente di queste storie, ma soprattutto le loro origini storiche che affondano le radici nei riti di iniziazione dell’età tribale, negli archetipi ancestrali dell’essere umano e che appunto il racconto fiabesco fa emergere in tutta la sua evidenza con risvolti comici, drammatici e a volte feroci. Fate e orchi che abitano sull’orlo del buio che conduce ai mondi sotterranei sono metafore del rapporto tra il maschile e il femminile e, gli elementi primari della vita, i conflitti scatenati nella famiglia, la lotta per la supremazia, sia pure in una rappresentazione immaginifica, magica e spettacolare sono traslati in una dimensione onirica in cui lo spettatore riconosce ed esorcizza le ancestrali paure dei suoi sogni. Dreams è un viaggio corale attraverso diversi racconti che si snodano sul filo del magico che è in noi. Segmenti di memoria collettiva dove esseri al limite dell’immaginario camminano insieme senza nessuna difficoltà in uno spazio dove mostri, uomini, bestie e piante convivono senza difficoltà pur con incerti confini tra i loro mondi.”