Quattro anni fa la cerimonia di inaugurazione del nuovo Ponte di Genova San Giorgio, due anni dopo il crollo di Ponte Morandi e delle 43 vite che si portò con sè. Era un pomeriggio piovoso esattamente come il giorno in cui si consumò la tragedia. Al taglio del nastro erano presenti i vertici dello Stato, con il Presidente Sergio Mattarella, il Premier Conte, la Ministra alla Infrastrutture, De Micheli, il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, il Sindaco di Genova e commissario alla ricostruzione, Marco Bucci, Renzo Piano che ha progettato e donato alla città il nuovo Ponte e le autorità religiose e militari della città. Presenti anche i Presidenti di Camera e Senato, Fico e Casellati.
Dopo l’arrivo del Capo dello Stato e la lettura dei 43 nomi delle vittime del crollo è calato il silenzio più assoluto e totale, tre minuti di vuoto in memoria di chi perse la vita in quella sciagura. Dal 15 dicembre 2018 al 3 agosto 2020 vi hanno lavorato 1000 uomini 24 ore su 24 ogni giorno della settimana, festivi compresi. Senza soluzione di continuità, senza ostacoli e sfidando anche la pandemia che ha bloccato tutto il mondo. Sono i dati a dare la misura dell’immensità dell’impresa con 220 mila ore di attività ingegneristica, 20 cantieri operativi contemporaneamente.
Durante i discorsi delle autorità, Marco Bucci, Sindaco di Genova e Commissario alla ricostruzione del ponte ha affermato che “Genova ha costruito un modello di successo, lanciando un messaggio di fiducia, competenza e di speranza per il futuro, abbiamo fatto di Genova un modello per l’Italia: sia l’Italia un modello per il mondo”. Il Presidente della Regione Liguria, citando la celebre frase di Enzo Tortora: “Dove eravamo rimasti?” ha poi proseguito: Mai più” e “sempre così “Mai più perché qui davanti alle più alte cariche istituzionali dico che mai più dei nostri concittadini devono morire, perché si sbriciola un ponte, questo non deve accadere mai più e poi la giustizia, che naturalmente è connaturata alla verità, la stiamo aspettando e siamo certi che arriverà“.
Ecco la cronistoria del crollo e della ricostruzione
14 AGOSTO 2018 alle 11.36 sotto un forte temporale la pila 9 del ponte si sbriciola trascinando con sè parte della struttura: muoiono 43 persone; 16 i feriti e oltre 16.000 gli sfollati.
18 AGOSTO 2018 si svolgono i funerali nel padiglione B della fiera di Genova. Presenti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Giuseppe Conte e altri esponenti del governo.
20 AGOSTO 2018 arrivano le prime case per gli sfollati
6 SETTEMBRE 2018 I primi 20 indagati dalla Magistratura, nel registro degli indagati anche Autostrade per L’Italia con le accuse sono omicidio colposo plurimo, disastro colposo e attentato colposo alla sicurezza dei trasporti. Oggi gli indagato sono 74
7 SETTEMBRE 2018: Renzo Piano presenta il suo Ponte. “Questo ponte dovrà durare mille anni”, ha detto.
4 OTTOBRE 2018: Il sindaco di Genova, Marco Bucci, è nominato Commissario straordinario alla ricostruzione.
15 NOVEMBRE 2018: Approvato il DL Genova.
18 DICEMBRE 2018: Viene ufficializzata la scelta del progetto di Renzo Piano come nuovo Ponte
9 FEBBRAIO 2019: Inizia la demolizione del vecchio Ponte Morandi.
4 GIUGNO 2019: Via alla demolizione delle case sotto il ponte
25 GIUGNO 2019: Inizia la ricostruzione del nuovo Ponte con la prima
gettata di cemento per la futura pila 9.
28 GIUGNO 2019: Ponte Morandi non esiste più. Con 680 chili di esplosivo il moncone est viene abbattuto.
FEBBRAIO 2020: Viene issata la prima maxi-trave del nuovo ponte
28 APRILE 2020: In pieno lockdown viene inaugurata la posa in opera dell’ultima campata del viadotto.
3 AGOSTO 2020: Inaugurazione dopo i collaudi statitici. Si stima che sul nuovo ponte transiteranno 60.000 mezzi al giorno
I nomi delle 43 vittime che perirono nel disastro:
Cristian Cecala, la moglie Dawna e la figlia Kristal, di 9 anni, di Oleggio (Novara).
Mirko Vicini, 30 anni, di Genova, operaio Amiu.
Marian Rosca, camionista romeno di 36 anni,
Anatoli Malai, camionista romeno di 44 anni.
La famiglia di Andrea Vittone, di Pinerolo 50 anni, Claudia Possetti, di Pinerolo, 48 anni, i figli Manuele e Camilla di 16 e 12 anni.
La famiglia di Roberto Robbiano, 44 anni, di Campomorone, Ersilia Piccinino, 41 anni, di Campomorone e il figlio Samuele, 8 anni.
Andrea Cerulli, 48 anni, di Genova
Elisa Bozzo, 34 anni, di Busalla (Genova);
Francesco Bello, 42 anni, di Serrà Riccò (Genova);
Alberto Fanfani, 32 anni, nato a Firenze, fidanzato di Marta Danisi, 29 anni, nata a Sant’Agata di Militello (Messina);
Stella Boccia, 24 anni, di Civitella Val di Chiana e il fidanzato Carlos Jesus Erazo Truji, 27 anni peruviano.
Giovanni Battiloro, 29 anni, Antonio Stanzione, 29 anni, Gerardo Esposito, 27 anni e Matteo Bertonati, 27 anni, tutti di Napoli. rientravano da una vacanza in Spagna
Giorgio Donaggio, 57 anni, di Toirano (Savona);
Alessandro Campora, 55 anni, di Genova;
Giovanna Bottaro, 43 anni, di Novi Ligure (Alessandria);
Vincenzo Licata, 58 anni, di Grotte (Agrigento);
Luigi Matti Altadonna, 35 anni, di Genova;
Angela Zerilli, 58 anni, di Corsico (Milano);
Gennaro Sarnataro, 43 anni, di Volla (Napoli);
Alessandro Robotti, 50 anni, di lessandria;
Bruno Casagrande, 57 anni, di Antonimina (Reggio Calabria) residente a Genova, collega di Mirko Vicini in Amiu.
Quattro vittime francesi: Axelle Place 20 anni, Nathan Gusman 20 anni, Melissa Artus 22 anni, William Pouza 22 anni.
Tre morti cileni: Juan Ruben Figueroa Carrasco 59 anni residente a Genova, Leyla Nora Rivera Castillo 48 anni, Juan Carlos Pastenes 64 anni.
Due morti albanesi: Admir Bokrina 32 anni, Marius Djerri 22 anni.
Un colombiano: Henry Diaz Henao, 38 anni.