Il Corecom Liguria, Comitato regionale per le comunicazioni, ha presentato la relazione annuale sulla propria attività dopo il passaggio dal vecchio Comitato al nuovo, in carica dal 6 settembre e formato dal presidente Manfredi Maglio e dai componenti Liana Maggiano e Leda Rita Corrado.
L’attività di conciliazione nelle controversie tra utenti e operatori delle comunicazioni elettroniche ha gestito un volume di oltre 1300 richieste. Il tasso di risoluzione è molto alto, attestato intorno al 90%.
Sul fronte della vigilanza televisiva, il monitoraggio nel periodo precedente le elezioni amministrative di maggio è stato l’impegno più rilevante dell’anno, che ha coperto oltre 5000 ore di trasmissione. A questo si aggiunge l’attività continuativa sull’affollamento pubblicitario. Il Corecom monitora anche l’uso del linguaggio nelle trasmissioni radiotelevisive, con particolare attenzione ai minori che non devono essere esposti a contenuti impropri e discriminatori.
“Il Corecom svolge un ruolo fondamentale nella tutela di diritti importanti per i cittadini – ha detto il presidente del Consiglio regionale Gianmarco Medusei – Il progresso delle tecnologie informatiche e di comunicazione rende sempre più rilevante la necessità di assistere gli utenti, che spesso non sanno di quali opportunità dispongono per far valere le proprie ragioni. L’attività del nuovo Comitato insediato lo scorso settembre è stata rigorosa nell’applicazione delle normative, disponibile all’ascolto e all’indirizzo degli utenti anche nella presa in carico delle controversie, sempre con un occhio alla difesa e al supporto dei soggetti più deboli. Ringrazio il presidente Manfredi Maglio, i componenti del Comitato e i funzionari per il prezioso lavoro che stanno svolgendo al servizio della collettività”.
“Il nuovo comitato – ha detto Manfredi Maglio, presidente Corecom – ha potuto avvantaggiarsi di un passaggio di consegne agevole grazie alla continuità garantita dall’avvocato Corrado. Sono stati ottenuti ottimi risultati in tutte le attività istituzionali, dalla gestione delle controversie tra gestori dei servizi di comunicazione e consumatori al monitoraggio delle trasmissioni radiotelevisive. Siamo molto soddisfatti per l’impatto positivo sull’utenza che abbiamo potuto riscontrare nel contatto quotidiano con il pubblico e per il significativo contributo garantito dalla fattiva collaborazione con le associazioni dei consumatori. Il Corecom ha inoltre perseguito i suoi obiettivi di informazione rivolti a tutti e di educazione dei minori all’uso dei media, così come gli obiettivi di studio e ricerca. Siamo orgogliosi del lavoro svolto, ci adopereremo per essere sempre di più al fianco degli utenti nella difesa dei loro diritti, offrendo contemporaneamente agli operatori della comunicazione una guida e un supporto per svolgere al meglio, e nel rispetto della normativa, la loro attività”.
“Il Corecom Liguria, in conformità alla delibera Agcom del 2022, si occupa di media education con particolare riferimento ai minori, senza trascurare le altre fasce deboli come i disabili e gli anziani – ha detto Liana Maggiano, componente Corecom – Data la nostra demografia, Agcom ha individuato la Liguria come capofila nazionale per la media education rivolta alla terza età. Sarà un’attività che impegnerà molto il Comitato, nella consapevolezza dell’enorme gap da colmare, in primo luogo con l’obiettivo della tutela dell’utenza, con la collaborazione dell’Anci, dei media e di tutti i soggetti istituzionali: un convegno organizzato nel dicembre scorso ha visto una grande partecipazione ed è servito soprattutto a cominciare a creare una rete istituzionale finalizzata alla media education. Per quanto riguarda i minori, l’obiettivo principale è promuovere un utilizzo prudente e consapevole del web attraverso l’alfabetizzazione mediatica e digitale. Politiche educative che, per alcuni fenomeni particolarmente diffusi e preoccupanti, sono rivolte alla totalità della popolazione: è necessario mettere in campo iniziative formative e informative per contrastare sia fenomeni spesso inconsapevoli, come l’hate speech, il sexting e lo sharenting, sia fenomeni consapevolmente criminali come la pedopornografia. Per quanto riguarda lo sharenting, ovvero la diffusione sul web di immagini di minori da parte di genitori e parenti stretti, occorre ricordare che è esplicitamente vietato da convenzioni nazionali e internazionali, anche se non sono in molti a saperlo. Altro fronte attuale è quello delle fake news, che nell’epoca dell’intelligenza artificiale apre prospettive inquietanti. Il Corecom è chiamato, per tutte queste sfide, a fare opera di contrasto e formazione”.