«Tolti 35 milioni di euro alla sanità pubblica regionale, le assunzioni annunciate non sono state effettuate, i servizi ai malati sono a rischio e l’apertura di nuovi reparti come il ripristino del Punto di Primo Intervento al nosocomio di Albenga sono vere e proprie chimere».
Ieri a Genova, nel palazzo della Regione Liguria, è avvenuto l’atteso incontro fra sindacati e con l’Assessore regionale delegato alla Sanità Angelo Gratarola per fare il punto sul tema sanitario in Liguria.
Durante il confronto si è parlato delle scarse risorse a disposizione, delle problematiche legate alla realizzazione e all’applicazione del piano socio sanitario regionale, delle criticità dei servizi resi alla cittadinanza senza tralasciare la stabilizzazioni degli organici che vanno ulteriormente rinforzati.
«Tante belle parole che però non portano a nulla se si vuole migliorare la struttura sanitaria ligure – sottolinea Davide Canetti, segretario del Nursind della provincia di Savona – Alla Sanità Ligure sono state tolte risorse, ben 35 milioni. Con il DDL 152, il Consiglio Regionale ha tolto risorse per coprire il bilancio del 2022 stornando 35 milioni di euro destinati al finanziamento dei livelli essenziali di assistenza (LEA). Secondo i politici questa era una manovra necessaria. Probabilmente i contribuenti e coloro che lavorano nel comparto sanitario sono meno importanti come lo sono le prestazioni erogate dalla sanità pubblica sempre più in difficoltà. Nel marzo scorso poi, avevamo già criticato la delibera di Giunta Regionale con la quale veniva modificava l’organizzazione delle strutture socio sanitarie e il progetto di aprirne di nuove nel triennio prossimo. Senza investire economicamente in personale e servizi, come appunto sta accadendo, avremo tante belle strutture vuote. Hanno parlato di miglioramento ed apertura di reparti entro il periodo estivo ma togliendo risorse e perdendo tempo senza concretizzare nulla, questi propositi sono ormai lettera morta. Ad Albenga, il tanto atteso Punto di Primo Intervento, utile sia per i residenti nel ponente savonese che per le centinaia di migliaia di turisti che soggiorneranno nelle località balneari nel prossimo periodo estivo, non sarà sicuramente operativo nei tempi previsti. Se verrà aperto».
Com’è la situazione assunzioni del personale infermieristico?
«In regione abbiamo le assunzioni ferme nonostante la grande necessità di infermieri. Dalle graduatorie hanno assunto giusto qualche persona e nel frattempo sono aumentati i carichi di lavoro del personale infermieristico. Se, ad un certo punto, dopo mesi in cui le giornate di lavoro possono raggiungere e superare le 10 o 12 ore consecutive, gli infermieri decidessero di svolgere soltanto il proprio turno di lavoro senza effettuare straordinari, cosa accadrebbe ?».
Il Nursind cosa chiede alla Regione Liguria ?
«Noi chiediamo di predisporre un piano organizzativo che garantisca il rispetto del contratto ed una giusta tutela del servizio sanitario ai cittadini ed un’attenta verifica dei carichi di lavoro degli infermieri rispetto al numero di personale presente. Il nostro sindacato si rende disponibile a trovare soluzioni congiunte – sottolinea il segretario di Nursind Savona – Resta inoltre da calendarizzare un tavolo sulle aggressioni al personale, fatto già presente anche al tavolo aziendale della Asl2 per il Dea del Santa Corona di Pietra Ligure. E’ inoltre ingestibile un tavolo di trattativa diviso con i sindacati confederati consultati ad un tavolo di trattativa ed i sindacati autonomi e di categoria in un altro . Occorre costruire un percorso di condivisione e una discussione comune volto a cercare di uscire da una situazione insostenibile ed impossibile. Lavorando in questo modo si perde solo tempo».