Il Premier Conte ha ufficializzato le riaperture di Lunedì e fatto il punto della situazione nella consueta conferenza stampa in diretta: “Con Lunedì entriamo nella fase 2. Abbiamo ultimato il DPCM con le norme attuative, affrontiamo la fase 2 con voglia di ricominciare ma in prudenza. I dati sono incoraggianti, gli sforzi collettivi hanno prodotto i risultati attesi, abbiamo potenziato le strutture ospedaliere, creato nuovi posti in terapia intensiva e sub intensiva, Stiamo per sperimentare la nuova App, siamo nella condizione di affrontare la fase 2 con fiducia e responsabilità. Sarà importante il lavoro e il dialogo con le regioni che dovranno assumersi le loro responsabilità”. Per avere il polso della situazione, il Premier precisa che: “E’ stato predisposto un piano nazionale di monitoraggio con i flussi che arriveranno ogni giorno dalle regioni, e che ci consentiranno di tenere sotto controllo la curva e di poter intervenire caso per caso. Le regioni faranno applicare le regole di distanziamento” Prosegue: “Stiamo affrontando un rischio calcolato con il rischio che la curva riprenda a salire. Accettiamo questo rischio altrimenti non potremo mai ripartire se non prima del vaccino”.
Nei dettagli, poi, Conte, conferma quanto già circolato nella serata di ieri circa il programma delle riaperture
“Da lunedì ci si sposterà all’inetrno della regione senza limitazione, via l’autocertificazione. Si potrà andare dove si vuole. Riprende la vita sociale, gli incontri con gli amici. Resta il divieto di uscire per chi è positivo e in quarantena. Resta il divieto di assembramento. Bisognerà rispettare la distanza fisica di un metro, con la mascherina che andrà indossata obbligatoriamente in alcuni specifici luoghi, al chiuso o all’aperto in cui vi sia il rischio o l’impossibilità di rispettare le distanze. Tra una regione e l’altra ci vorrà ancora autocertificazione con i consueti tre motivi fino al 3 giugno. Se i dati saranno incoraggianti potremo tornare a muoverci da una regione all’altra e sempre dal 3 giugno ci si potrà spostare tra stati dell’Ue senza obbligo di quarantena per chi arriva in Italia”.
“Riaprono i negozi al dettaglio, tutti i servizi alla persona, ristoranti, bar, pizzerie, gelaterie, pub, via ibera agli stabilimenti balneari. Riprenderanno le celebrazioni liturgiche con rispetto delle misure stabiltie nei protocolli; riprendono gli allenamenti di sport di squadra, riapriranno musei e biblioteche. Dal 25 maggio toccherà a palestre, piscine, centri sportivi con protocolli di sicurezza, il 15 giugno sarà la volta di teatri, cinema, e le attività per i bambini. Le regionisaranno libere di ampliare queste misure o restringerle. Tutte le attività dovranno attenersi ai protoclli e linee guida validi per tutti: clienti, gestori, proprietari, lavoratori”.
Infine: “Sono consapevole che per alcuni settori la riapertura non significherà ripresa e rilancio degli affari. Le difficoltà e il disgaio sociale non scompariranno di colpo. Il Decreto Rilancio nonstante la cifra considerevole non potrà essere la soluzione di tutti i probemi economici e sociali ma stiamo dando una mano a chi deve ripartire. E’ un emergenza pesante che sta assorbendo energie economiche, fisiche e morali ma non possiamo fermarci, dobbiamo correre e far correre la nostra economia. Ci dedicheremo al decreto semplificazioni e al piano europeo dei nuovi strumenti finanziari. Sulle semplificazioni l’obiettivo è rendere più rapidi e trasparenti alcuni passaggi amministrativi, subito programmeremo interventi più ampi per investire sull’italia che volgiamo: più verde, digitale, inclusiva”.