Uncategorized

L'antica chiesa di Santo Spirito a Zinola

A poca distanza dalla foce del torrente Quiliano, lungo la strada che conduce al cimitero, alle spalle del borgo di Zinola, in cima ad una piccola altura, sopravvivono le vestigia e i resti di quello che fu un tempo, un importante luogo di culto savonese: la chiesa di Santo Spirito.
1
La chiesa, come scrive Simona Asiani nel XXXIX volume degli Atti della Società Savonese di Storia Patria, venne probabilmente fondata tra la fine del XII secolo e la prima metà del XIII, come conseguenza dell’espansione degli Ospitalieri di Santo Spirito, un’istituzione che era stata fondata da Guido de Gaudo di Montpellier nel 1178 con il compito di occuparsi della cura degli infermi. Il Lamboglia, d’altro canto, aveva rilevato nei suoi studi come la «presenza di contrafforti laterali e le caratteristiche del portale, fortemente ogivale, con arco lavorato in mattoni e architrave e stipiti in pietra di tipo nolese» potessero far risalire la costruzione della chiesa proprio a quel periodo. Ancora, la presenza di tracce di due bacini murati sulla facciata, una invetriata monocroma di colore verde posta sul lato destro accanto al rosone ed un frammento di ingubbiata o graffita savonese sotto il peduccio più alto degli archetti a sinistra, permettono di confermare la validità di tale datazione.
Le prime notizie sull’esistenza del piccolo tempio dedicato a Santo Spirito risalgono al 1283: il 5 giugno di quell’anno, infatti, come riportano le “Pergamene medievali savonesi”, la chiesa è citata nell’ambito di una questione sorta tra Enrico di Lavagna, canonico narbonese, e Guglielmo Formica, prete di Savona.
Negli “Statuta antiquissima Saonae” del 1345 la chiesa di Santo Spirito viene ricordata come esistente lungo la «stratam marinam».
Il cronista savonese Giovanni Vincenzo Verzellino annotava per l’anno 1356 la presenza di un ospedale all’epoca esistente accanto alla struttura religiosa: Ottaviano Cibo ne era il rettore, mentre Saonino Coda era il rettore e ministro della chiesa.
4
Ancora le “Pergamene medievali savonesi” ci ricordano come il 24 settembre 1397 i rappresentanti delle comunità di Vado, Segno e Tassano giurarono fedeltà al Comune di Savona all’interno della chiesa e ospedale di Santo Spirito dove era situato il castello di Zinola.
Tra il 1471 ed il 1487 la chiesa fu amministrata dall’ordine degli Agostiniani Zoccolanti, che risiedettero a Zinola fino alla fondazione del monastero della Consolazione nel quartiere di Santa Rita.
Successivamente, come ricorda ancora il Verzellino per l’anno 1502, priore di Santo Spirito fu Michele Sansone.
Nel 1537, nei suoi “Annali”, Agostino Giustiniani ricordava come la «villa di Legino, da moderni nominata Leze», in dialetto savonese, fosse allora molto popolata: vi risiedevano, infatti, 275 “fuochi” o nuclei familiari; la borgata di Legino era divisa in quattro quartieri che prendevano il nome dalla presenza in essi di quattro Chiese: Santa Maria, SS. Pietro e Paolo, Santo Spirito e Sant’Ambrogio. Notizie, queste, che sarebbero state confermate alcuni anni dopo nelle sue cronache anche da Gio Agostino Abate.
14Successive informazioni derivano dalla visita pastorale compiuta da Monsignor Nicolò Mascardi nel 1585; questi così scrisse, raccomandando una serie di lavori per l’interno della chiesa di Santo Spirito: «Fenestrae saltim tela muniantur. Parietes intus instaurentur ac dealbentur. Mensa altaris asseribus strunatur. Cruce, candelabris, bradella, ceterisque prescriptis muniatur».
La chiesa di Santo Spirito fu inoltre menzionata da Monsignor Giovanni Battista Centurioni il 5 luglio 1586 in un documento riguardante l’attuazione della riforma nella diocesi di Savona. Il beneficio di Santo Spirito, insieme a quello di altre chiese, fu unito e incorporato al Seminario di Savona.
Nel 1612 la chiesa divenne Priorato in beneficio dei canonici della cattedrale di Savona; priore di Santo Spirito fu nominato Giovanni Battista Simoni.
Intorno al 1745, in previsione dell’imminente attacco austro-piemontese, la struttura fu trasformata in fortilizio, venendo compresa nel piano di allestimento di ridotte e batterie erette a scopo difensivo lungo la costa.
Poco più tardi, la chiesa di Santo Spirito ricevette una risistemazione barocca e fu riaperta al culto.
Una carta del 1811 evidenziava il piccolo tempio come cappella appartenente ai beni del Seminario di Savona. Rimase quindi per breve tempo cappella pubblica, divenendo successivamente succursale di Legino per volontà di Monsignor Riccardi.
Il 28 ottobre 1873 Santo Spirito fu eretta in parrocchia. Essendo però la struttura ormai vecchia e cadente, si decisa di abbandonarla e di costruire una nuova chiesa, più vicina alla costa, che venne solennemente benedetta ed inaugurata nel 1882. L’antica costruzione fu venduta a Don Ferro, subendo successivi passaggi di proprietà.
15
Nel corso della Seconda Guerra Mondiale la vecchia chiesa di Santo Spirito fu colpita da un bombardamento, venendo gravemente danneggiata: andarono distrutti, in particolare, la copertura della costruzione ed uno dei due pilastri ancora esistenti.
Nell’immediato dopoguerra, la struttura fu oggetto di una serie di interventi marginali; nel 1953 G. Lombardo realizzò un progetto nell’intento di poter giungere ad un ripristino dell’edificio, ma, purtroppo, come a volte accade, esso rimase lettera morta.
Giuseppe Milazzo

Informazioni sull'autore del post