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Esuberi sospesi Tirreno Power: spiragli nelle trattattive

Vado Ligure. Mancano 20 giorni alla nuova convocazione presso il ministero dello Sviluppo a Roma che vedrà seduti per un ulteriore faccia a faccia sindacati, azienda, governo e regioni. Secondo le intenzioni delle parti dovrebbe essere quello definitivo per le sorti occupazionali e produttive di Tirreno Power. Di definito non c’è ancora nulla e i giochi sembrano ancora molto fluidi ed aperti, tuttavia qualche piccolo spiraglio dalle riunioni ristrette a livello nazionale tra sindacati e vertici aziendali ci sarebbe stato.
Dopo la sospensione temporanea della procedura di mobilità per 186 lavoratori, ci sarebbe una maggiore apertura verso una possibile mobilità volontaria incentivata e verso ammortizzatori sociali che andranno comunque concordati con Regioni interessate e governo come contratti di solidarietà fino a fine anno e cassa straordinaria per il 2017. Prudente il commento di Amedeo Testa, segretario nazionale Falei – Cisl: “Ci pare – afferma – ma dobbiamo prendere tutto questo con grande cautela – che l’azienda dopo la sospensione della procedura per i 186 esuberi si sia dimostrata più disponibile ad affrontare certe tematiche sulle quali prima c’era maggiore chiusura.
In particolare parlo della mobilità volontaria. Per noi sarebbe importante raggiungere questo obbiettivo accompagnandolo ad ammortizzatori che Regioni e Stato dovrebbero aiutarci a mettere in campo almeno per un biennio e a tutto questo andrebbe ancora aggiunto l’insourcing aziendale che ci metterebbe nella condizione di far scendere il numero di questi esuberi”. Testa prosegue il suo ragionamento: “Si tratta di vedere se da tutte le parti ci sarà la volontà di remare in questa direzione, perché se così fosse non sarebbe difficile gestire questi numeri che sono importanti ma non certo impossibili. Se contiamo le mobilità incentivate e l’internalizzazione di attività  potremmo arrivare ad un numero di persone da ricollocare intorno alle 50 – 80. Tra Engie, Sorgenia, Enel e Terna, potrebbero esserci possibilità concrete di nuovo lavoro per questi dipendenti”.

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