Non so se il segretario provinciale della Cgil per i lavoratori di polizia Luigi Sanguinetti abbia scelto il momento giusto per la sua denuncia. I giornali traccheggiano tra miss e fuochi d’artificio e i politici sono quasi tutti i ferie. Probabilmente no. Ma la sua denuncia fa impressione lo stesso, anche per i toni con cui è espressa.
Parla, Sanguinetti, di una Questura di Savona “allo stremo” e di poliziotti “impiegati nei servizi più disparati”.
Ma il passaggio che ci ha più colpito è quello che parla di “poliziotti cinquantenni che ormai rischiano di vedersi totalmente depredati anche dell’umanità che li contraddistingue”.
Poi Sanguinetti parla di poliziotti che “lavorano di continuo per dodici o più ore e non importa se le loro condizioni fisiche non lo permetterebbero, tanto i controlli sanitari non ci sono; non importa se l’attività, quella più importante dei vari uffici, quella degli investigatori che lavorano per sradicare alla base certi fenomeni, come i furti in abitazione o le rapine, si interrompe”.
Infine conclude: “A noi importano le persone, sia che indossino un’uniforme sia no, sia che siano padri di famiglia sia no, sia che sacrifichino la vita sia ‘semplicemente’ la salute. I fatti si ripetono ma la memoria della nostra Amministrazione, spesso, è troppo breve per ricordarsi delle persone, dei poliziotti, dei caduti”.
Noi di Sherwood siamo, come è noto, dei banditi. Ma la denuncia di Sanguinetti ci ha colpito.
Speriamo che abbia esagerato.