Lo sapevo che c’era la mostra. Non sono andato all’inaugurazione perché non potevo. Ma sapevo che c’era e sono andato a vederla.
Alla galleria Gulli di Savona, in corso Italia, proprio davanti al vecchio San Paolo in restauro, ci sono quattro artisti di vaglia ma, soprattutto, per chi li conosce già, ci sono opere davvero straordinarie.
Non hanno molto in comune, i quattro, se non la qualità altissima dei lavori che hanno esposto.
Se questa settimana vincerò al Superenalotto le comprerò tutte, quelle opere, prima che ci pensi qualcun altro. E prima dell’8 ottobre, data di chiusura.
La mostra s’intitola “Dipingere i sogni”, che è come dire tutto e niente. Un modo come un altro per mettere insieme quattro maestri fatti a modo loro. Uno diverso dall’altro.
Li cito in rigoroso ordine alfabetico. Per evitare casini.
C’è Roberto Gaiezza, che non vedevo da un po’ di tempo nelle mostre. E i suoi quadri sono, ancora una volta, la solita sfida. L’informale, la geometria e la poesia. Bellissimi. La riprova che la pittura non ha bisogno di forme per farti stare bene e pensare.
Gianni Celano Giannici ha portato, come al solito, qualche sua meraviglia recente, un pezzo con vetri applicati (capolavoro) e un incredibile pezzo d’antan che s’intitola “Un asino con la testa nel cielo”. Davanti a Giannici io m’inchino. Qualsiasi cosa faccia.
Enzo L’Acqua, uno dei miei preferiti da sempre e (credo) uno dei più grandi e coerenti del nostro territorio ha abiurato alla sua tradizionale ritrosia ed ha proposto un sontuoso trittico. Opera di gusto ed eleganza assoluti. Un’opera che racconta ancora una volta la coerenza (mi ripeto) e il genio di uno dei nostri migliori artisti.
Giorgio Moiso, stupefacente come sempre, ci ha regalato un capolavoro pieno di passato e presente. Lo vedete nella foto. E’ una meraviglia. Il quadro che vorrei vedere davanti a me tutti i giorni. Un’opera che ti interroga, ti fa divertire, e ti fa stare bene.
Andate a vedere questa mostra. E comprate questi quadri. Prima che io vinca al Superenalotto.
Andate a rendere omaggio a questi quattro moschettieri.
Quattro moschettieri senza troppi eredi. Purtroppo.
E questo è un grosso problema.
Proprio grosso.