Savona. I vertici Asl 2 hanno smentito di essere a conoscenza e di avere mai avallato che otto medici di “Cairo Salute” lavorassero quattro giorni a settimana invece di cinque secondo i patti parasociali di categoria e il particolare è stato rimarcato anche questa mattina durante l’udienza del processo che vede sul banco degli imputati Amatore Morando, Marcello Cadei, Giovanni Perdonò, Benvenuto Serafini, Donatella Botta, Roberto Rodino, Marcella Calleri Di Sala e Laila Marino, con l’accusa di concorso in truffa aggravata ai danni dello Stato. I legali dei medici cercano infatti di avvalorare questa tesi che, se accettata, potrebbe rendere più facile la contestazione dell’accusa di truffa nei loro confronti. L’accusa però è stata sottolineata anche durante la lunga deposizione dell’ufficiale di polizia che ha seguito l’indagine, Corrado Cirio che ha spiegato in quale modo si sia arrivati a formulare l’accusa nei confronti dei medici e come si sono svolte le indagini.
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