Loano. “Avevo un sogno, ma poi ho esagerato…. Scrivere per fare sorridere, ridere e credere nel buon umore come medicina.” Questo uno dei propositi che nasce da un cuore “grande”, un cuore sempre attento e proteso verso gli altri, verso chi ha bisogno di essere aiutato. Un cuore che batte con il ritmo crescente di chi sa che la solidarietà è un’arma potentissima per arrivare là dove, troppo spesso, le istituzioni non arrivano. E’ questo il sogno, il sogno che Betti Bellani continua a coltivare, a nutrire quotidianamente, animata da grande volontà: ” Desideravo entrare nelle scuole con il mio progetto – desideravo fare feste, eventi , incontri conferenze per salvare i randagini – desideravo aiutare chi nessuno aiuta- desideravo parlare a tante persone”. Un sogno che si è realizzato anche grazie all’aiuto di chi, sensibilizzato dal suo progetto, ha creduto in lei e ha percepito l’onestà e la limpidezza degli intenti. “Betti dei vagabondi” così viene soprannominata questa donna coraggiosa che si è inventata di tutto per riuscire a sfamare randagi sparsi sulla penisola, gli stessi che, se potessero parlare, oggi non smetterebbero di tacere pur di ringraziarla. La storia di Betti, che vive a Loano e ha fatto della sua “bottega” un punto di riferimento per la raccolta, racconta di come, con la buona volontà e la giusta caparbietà si possa, attraverso l’organizzazione di eventi arrivare ad accumulare tanta pappa per i piccoli quattrozampe abbandonati al loro destino. I desideri di Betti sono semplicemente questi: farsi ascoltare, lasciare che il messaggio d’amore arrivi ai cuori delle persone, far si che attraverso uno scambio, grazie anche alla partecipazione di artisti locali e non solo, un chilo dopo l’altro, una scatoletta dopo l’altra il volume di cibo e amore salga alle stelle.
Dall’asta di quadri e oggetti vari scambiati con “pappa” alla rappresentazione teatrale tratta dal suo libro “Vitamina doppia B” allo spazio tv in “Liguria web”, allo stesso supporto di Radio Savona Sound sempre attenta e presente ad ogni sua iniziativa, e ancora a reportage fotografici, la partecipazione di personaggi dello sport disegnati dalla abile mano del marito Paolo, la creazione di un gruppo “forte” e presente, le famose “Tap di Betti”, oggi, a 21 mesi dalla nascita di tutto questo Betti fa i conti…. 17 tonnellate di cibo raccolto e distribuito, giorno e notte, sotto la pioggia, in zone difficili, scambiandosi il turno, sempre senza arrendersi mai!”
“Forse chiedo troppo – afferma timidamente Betti – ma non chiedo per me ma per i miei “randagini” senza famiglia, ogni sera leggo decine di richieste di aiuto, mi mandano foto strazianti… ogni settimana consegno di persona a realtà che ti spezzano il cuore, dove chi accudisce queste creature non ha molto. Tutto questo – prosegue – mi fa capire che la vita va vissuta e condivisa con amore e la cosa più bella e sentire la solidarietà degli altri, ricevere donazioni da persone che non conosco e che hanno sentito parlare di me, del mio gruppo. Per fare tutto questo devo fare molti sacrifici, ho da pagare i corrieri per il sud…spesso ricevo una donazione da persone sconosciute che hanno sentito parlare di me. Oggi ho un obiettivo molto più grande…. Non mi fermo, anche se aiutare ogni settimana con minimo 150 kg di donazioni non è così facile…. c è tanto da fare, tantissimo…. Ho mandato più di 90 pacchi da 30 kg in Sardegna , 20 bancali da 140 in Puglia in Campania, in Sicilia … ovviamente copriamo tutto il ponente e il basso Piemonte …abbiamo fisse 40 gattare” Betti può contare sempre sulla presenza, sul supporto e aiuto del marito Paolo, delle amiche Isabella, Veronica, Martina, Elisa, Patrizia, Daniele e Danielina. Un gruppo che “corre” con le gambe e con il cuore per dare il buon esempio, per dimostrare che a meta si arriva se si vuole arrivare. “Ogni ciotola riempita da un pacco tap è una medaglia sul nostro cuore” è questa la sua frase preferita, lo sprone forte e certo che la spinge avanti.
Sono 21 mesi di battaglia, grande traguardo, grande vittoria, ma Betti vuole fare ancora di più e si è prefissata i 24 mesi per misurare il suo record, e noi sappiamo con certezza che i “numeri” voleranno ancora alti, più alti di quando sarebbe prevedibile, perché quando c’è di mezzo lei, Betti, ogni cosa è possibile.