Uncategorized

La targa distrutta di Enzo Tortora mi ha spezzato il cuore. Ciangherotti parla di "gesto ignobile" mentre aspettiamo di vedere le facce dei vandali e di sentire cosa ne pensa il sindaco

Cari amici di Sherwood e dintorni, c’è un clima che non mi piace.
Ad Albenga è stata distrutta la targa di piazza Enzo Tortora.
Eraldo Ciangherotti ha parlato, giustamente, di “gesto ignobile”.
Restiamo in attesa che i responsabili vengano individuati.
Se saranno i soliti ubriaconi, basterà il mio nerboruto randello, ma se si scoprirà che il gesto ha una matrice “politica” (come temo), la cosa sarà molto più grave. E non basterà il randello.
Enzo Tortora era un uomo mite, un bravo giornalista e un fine intellettuale. Divenne popolare con un gioco televisivo – “Portobello” – solo all’apparenza sciocco. Era invece, quel programma, una finestra aperta su un pezzo d’Italia vera. E un esempio di un modo garbato di fare spettacolo, che abbiamo quasi dimenticato.
Ma Tortora, della televisione (e della radio), aveva già fatto un pezzo di storia. E per questo dovrebbe essere ricordato.
Ma poi arrivò il dramma.
Le ignobili foto di quell’uomo in manette, con lo sguardo smarrito, sono nella memoria di tutti noi. E la sua storia giudiziaria è forse la pagina più nera che la “giustizia” italiana repubblicana abbia mai scritto. Una pagina ignobile, per essere esatti, come il gesto dei vandali.
Quella targa ridotta in mille pezzi mi ha messo una grande tristezza. Quel nome ancora una volta oltraggiato mi ha spezzato il cuore.
Spero che i responsabili vengano presi e che le loro facce vengano messe in bella mostra sui giornali. Così da poterci sputare sopra.
So che Eraldo Ciangherotti andrà fino in fondo. L’uomo non le manda a dire e sa condurre le proprie battaglie. Spero che ce la faccia.
Spero che anche il sindaco Cangiano e l’amministrazione tutta facciano qualcosa. Magari cominciando a “dire” qualcosa.
Per Enzo Tortora e, tutto sommato, anche per loro stessi. E per noi.

Informazioni sull'autore del post