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Genova, l’abbraccio della città all’Ucraina ad un anno dall’inizio della guerra

Centinaia di persone si sono riunite oggi in piazza De Ferrari a Genova per mostrare solidarietà alla popolazione ucraina a un anno dallo scoppio della guerra, in occasione della “Giornata di solidarietà per la pace”, organizzata dalla comunità ucraina ligure e dall’Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, in collaborazione con Regione Liguria e Comune di Genova. Presente anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti
Il maxischermo della Regione ha mostrato i nomi di alcune tra le città più colpite dai bombardamenti e la fontana si è illuminata con i colori della bandiera ucraina
Nella sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale sono intervenuti coi loro racconti coloro che hanno vissuto e stanno ancora vivendo gli effetti del conflitto, tra cui anche i liguri impegnati nell’accoglienza e nella solidarietà.

Il corteo è partito dal ponte monumentale ed è arrivato silenzioso in piazza De Ferrari con le fiaccole accese, mentre sullo schermo del palazzo della Regione è stata proiettata la bandiera dell’Ucraina con tutti i nomi delle città più colpite dai bombardamenti in questo anno di guerra: Mariupol, Kharkiv, Kherson, Bucha e tante altre località, grandi e piccole. Anche la fontana di piazza De Ferrari ha reso omaggio all’Ucraina, tingendosi dei colori giallo – blu della bandiera.

“Il 24 febbraio 2022 – si legge nel volantino diffuso dagli organizzatori – iniziò la lotta di resistenza del popolo ucraino per difendere le proprie libertà democratiche, i propri diritti e la propria sovranità. A un anno di distanza da un’invasione che ha provocato e continua a provocare immani distruzioni di città e villaggi, riaffermiamo il nostro impegno solidale verso la popolazione ucraina” Il corteo si è poi spostato a palazzo Ducale, per un incontro aperto al pubblico fatto di testimonianze dei cittadini liguri e genovesi in prima linea nell’accoglienza delle persone in fuga dal conflitto, collegamenti con i civili delle città ucraine e anche l’intervento degli operatori sanitari e dei volontari ucraini, pronti a condividere le proprie esperienze di vita e di guerra. Durante l’incontro è stato anche ricordato che fin dai primi giorni dopo l’invasione russa, la Liguria ha messo a disposizione le sue strutture e le sue professionalità per aiutare le persone in fuga dall’Ucraina. Dall’inizio dell’emergenza, le Asl hanno preso in carico circa 7mila profughi, di cui poco meno della metà nel territorio dell’Asl3.

La Regione ha anche messo a disposizione ventinove alloggi Arte (otto a Savona, venti a Genova e uno a Chiavari) che ospitano 75 profughi. Al momento, nella struttura Santa Dorotea (gestita dalla Protezione civile regionale in stretto contatto con la Prefettura di Genova) sono ospitati 60 profughi, di cui 20 bambini in cura al Gaslini e i loro familiari.

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