Spotorno. Il progetto della zona di trasformazione DT2 (Maremma), di cui si è discusso con il commissario straordinario nella riunione con i 4 candidati sindaci, ha sempre previsto e tuttora prevede l’edificazione di circa 15.000 metri cubi. Tale volumetria fu proposta nel 2003 all’amministrazione Zunino e definitivamente approvata nel 2005 dall’amministrazione Marengo ed infine inserita nel nuovo PUC nel 2015 dall’amministrazione Calvi. La prima versione del progetto (2003-2009) prevedeva la costruzione di un grande albergo; il privato promotore del progetto, causa la crisi economica, propose la possibilità di destinare metà della volumetria ad edilizia residenziale, con distribuzione dei volumi.
Tale richiesta fu accolta ed inserita nel PUC. Non sono MAI stati contestati da parte delle amministrazioni susseguitesi, in oltre 10 anni, i quasi 15.000 metri cubi di costruzione previsti dal progetto. In particolare l’amministrazione Marengo di cui Calvi era vicesindaco e Riccobene era assessore all’urbanistica, approvarono nel giugno 2005 il piano particolareggiato che quella volumetria prevedeva, rendendo i 15.000 metri cubi un diritto del proponente. Successivamente la Giunta Calvi, che vedeva sempre protagonisti la coppia Calvi e Riccobene (a parti invertite ma sempre interessati ai temi urbanistici), introdusse e votò l’ultima versione del progetto nel nuovo Piano Urbanistico Comunale, previo inserimento con delibera di giunta n.119 del 2014 in cui erano presenti Calvi, Riccobene e Giudice prevedendo sempre una parte a destinazione ricettiva ed una parte a destinazione residenziale.
Quello che è e sarà in discussione in futuro sarà la destinazione d’uso di quelle costruzioni (nel rispetto delle normative regionali) e le opere pubbliche ad esso collegate, ma soprattutto gli oneri derivanti, il cui importo totale varierà in base alla destinazione d’uso definitiva. Attualmente la normativa regionale prevede solamente la possibilità di destinazione d’uso di tipo produttivo (albergo o residenza turistico alberghiera) ed è proprio su questo che verte la proposta presentata dalla società interessata, di cui si è parlato nella riunione convocata dal Commissario Straordinario, dopo che la commissione edilizia comunale ha sancito la compatibilità normativa dell’ultimo progetto.