Il nostro amico scrittore Marco Drago anni fa pubblicò un bellissimo libro per Feltrinelli intitolato “La vita moderna è rumenta”. Il titolo traduceva a modo suo il titolo di un album dei Blur: “Modern life is rubbish”.
Il titolo ci è tornato in mente in questi giorni, assistendo al disastro della rumenta nel Ponente ligure.
Qualche giorno fa il sindaco di Finale, Ugo Frascherelli, ha pubblicato sconsolato su Facebook una foto presa a Varigotti. Nel contenitore dell’umido c’è di tutto. Eccola.
Oggi, rientrando a Sherwood dopo la consueta visita a Savona, abbiamo visto la scena documentata sotto. E’ in via Falletti – una delle strade più trascurate dagli spazzini di Savona – e c’era già, grosso modo uguale, ieri sera. Davanti s’intuisce una carta di uovo di Pasqua ma la foto, lo giuriamo, è attuale. Tutto intorno, bottiglie vuote di birra, che non sono state nella foto.
La vita moderna e la rumenta sono strettamente connesse. Ha ragione Drago, hanno ragione i Blur. Ma la Riviera, di rumenta, d’estate soprattutto, rischia di morire.
Quali le ragioni?
Secondo noi sono tre.
- La differenziata è, in molte località, complicata da fare. A Finale, per esempio, è complicatissima e d’estate la rumenta puzza, se te la devi tenere in casa aspettando il giorno giusto per conferirla nell’apposito contenitore.
- Ata, la partecipata che si occupa della rumenta di Savona, è – dice l’assessore ai tagli Montaldo: “Sull’orlo del precipizio”. Colpa, ovviamente, di chi c’era prima. Lui – afferma – ci sta mettendo una pezza. Intanto la città è sporca come mai nella sua storia recente.
- Molti cittadini sono incivili e dimostrano di non amare i luoghi dove abitano. A Varigotti sospettiamo possa trattarsi di bagnanti foresti, ma a Savona è gente di qui. Che non ha ancora capito che la rumenta è un problema di tutti. Dunque anche loro, che la buttano dove capita.
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