Andora. Il 17 aprile si avvicina e dall’esito del referendum sulle trivelle si capirà se gli italiani vogliono o meno impedire il rinnovo delle concessioni già esistenti per l’estrazione.
La questione oggetto di referendum riguarda il futuro di nuove piattaforme, oltre quelle già esistenti, che preleverebbero, non solo da pozzi di terra, ma anche dal mare, combustibili fossili che si rivelerebbero così dannosi per l’ambiente e per le acque del mare italiano, rischiando di causare alluvioni, frane, uragani ed altre calamità.
Prima di tutto, dunque, “SI” guarda alla tutela dell’ambiente e alla salute del territorio.
Ma, secondo i sostenitori del SI, investire sul petrolio potrebbe rivelarsi inoltre un vero e proprio azzardo economico: indubbiamente infatti il petrolio potrebbe rappresentare una risorsa preziosa ma non è da escludere che venga poi rivenduto altrove; tutt’al più, con moltissime probabilità, questa risorsa potrebbe non ricoprire ugualmente il fabbisogno dell’intero territorio quindi risulterebbe comunque uno spreco di denaro, di risorse ed un calo del turismo.
“La presenza delle trivelle – sottolinea apertamente Franco Floris, ex sindaco di Andora, fondatore di Accademia Kronos – metterebbe a serio rischio la bellezza del Paese e delle sue attività primarie. Tra queste: per l’appunto il turismo, la nautica, la pesca, il patrimonio culturale, storico ed artistico dell’area in questione”.
A far parte dell’altro schieramento, ovvero quello del “NO”, i cui sostenitori sono definiti da molti “Gli ottimisti e i razionali”, sono per lo più nuclearisti convinti: l’estrazione del gas, secondo il loro punto di vista, sarebbe sicura, non creerebbe problemi o danni e sarebbe, in ogni caso, soggetta a numerose operazioni di monitoraggio da parte di Capitanerie di Porto, Usl, Asl ed altri ministeri competenti.
Insomma, la questione ha creato un vero e proprio divario in tutta Italia tra i sostenitori dell’ambiente e quelli delle trivelle, molti dei quali ritengono addirittura uno spreco di denaro l’istituzione del referendum.