Sarà la Val Bormida, precisamente i territori comunali di Cengio e Cairo Montenotte, il teatro dell’esercitazione interforze che sabato 5 ottobre vedrà impegnati tutte le realtà coinvolte in uno scenario di grande emergenza nell’esercitazione promossa e finanziata dalla Commissione Europea: il progetto Nightingale.
Le grandi emergenze sono aumentate in complessità e portata. Sono diventati più gravi in termini di entità e ripercussioni sociali, attraversano i confini e incidono sui mezzi di sussistenza delle comunità locali e globali. Questa azione specifica su diversi livelli, come altre, è finalizzata ad aumentare la resilienza e la protezione dalle catastrofi, stimolando la ricerca di soluzioni tecnologiche, organizzative e regolamentari che migliorino il soccorso alle persone, con un focus quindi sul soccorso sanitario ma riconoscendo altresì il ruolo di tutta la catena del soccorso e chiede esplicitamente la partecipazione di vigili del fuoco e forze dell’ordine.
Questo progetto ha l’obiettivo di fornire strumenti e servizi avanzati, integrati e interconnessi. Queste soluzioni tecnologiche sono state integrate in un quadro operativo altamente realistico, che richiede di essere ben integrato con il flusso di lavoro, con il fine di migliorare il supporto vitale nella fase pre-ospedaliera e le procedure di triage in due modi distinti: integrando approcci di formazione e verifica che coinvolgono i soccorritori in scenari incidentali molto realistici; sviluppando strumenti e procedure innovative in grado di integrarsi anche in situazioni complesse e sfidanti.
Due, come detto, le località selezionate. A Cengio, in Palazzo Rosso, saranno collocati le sale operative simulate di 118, Vigili del Fuoco, Polizia di Stato e Carabinieri, postazioni dedicate alla illustrazione dei dettagli tecnici degli strumenti sviluppati dal progetto, uno spazio dedicato alle Autorità e agli osservatori dove sarà trasmessa la diretta video dell’evoluzione della risposta sul campo a livello tattico e strategico, e sarà, nel contempo illustrato l’impiego della strumentazione innovativa sviluppata e il suo impatto sulle procedure operative in essere e gli esiti attesi.
A Cairo Montenotte, invece, presso un complesso industriale dismesso di grandi dimensioni, sarà allestito lo scenario emergenziale, nel cui ambito verranno impiegate più di 400 figuranti, tecnici e soccorritori.
L’obiettivo generale dell’esercitazione è di fornire uno scenario emergenziale realistico, che permetta di impiegare le soluzioni proposte dal progetto, che includono sistemi di gestione delle Sale Operative, delle informazioni generate nei Social Media, per il supporto al triage delle vittime, anche quando numerose, e che permetta un impiego ottimale delle risorse, che permetta più alti livelli di assistenza.
Nello scenario verranno messi alla prova anche due diversi tipi di droni (uno dedicato a trovare le vittime, l’altro a rilevarne i parametri vitali, anche in luoghi remoti), un sistema portatile, anch’esso dedicato al rilievo dei parametri vitali e sei sistemi di intelligenza artificiale che mirano a supportare il personale sanitario nel loro difficile compito.
Secondo quanto previsto nello scenario, si partirà dal collasso di un edificio di grandi dimensioni all’interno di un sito industriale coi soccorritori che, al loro arrivo, troveranno numerose vittime. Una prima descrizione dello scenario sarà riferita attraverso l’impiego di parte degli strumenti sopra indicati, destinati a cittadini precedentemente registratisi, i quali, se del caso, faranno leva sulla loro precedente formazione in campo sanitario per fornire informazioni di diversa natura e attendibilità.
L’approccio di tutti i soccorritori allo scenario, sarà rallentato da numerose vittime (codice triage verde e/o illesi), che si riverserà verso l’entrata. Al lato opposto all’entrata, vedranno alzarsi la nube di polvere generata dal crollo dell’edificio, dove verranno poi localizzate le vittime più gravi. Tra l’ingresso e il sito del crollo, molte vittime di diversa gravità dovranno essere sottoposte a triage, stabilizzate e soccorse, impiegano procedure simulate che prevedono l’impiego degli strumenti messi a disposizione dal progetto.
All’accesso al luogo dell’esercitazione e consentito solo agli addetti ai lavori.
Per la selezione di Nightingale è stata decisiva l’entità dell’impatto atteso: i 23 partner di progetto, provenienti da 11 Paesi, rappresentano in modo altamente qualificato il mondo delle aziende, degli enti di ricerca e dei soccorritori, ed hanno impegnato poco meno di 9 milioni di Euro per sviluppare e dimostrare come la messa a punto di sistemi e procedure innovativi possa migliorare le capacità operative della risposta sanitaria, tecnico-operativa e di pubblica sicurezza in caso di maxi-emergenze, laddove il numero di persone coinvolte superi di gran lunga la capacità di risposta ordinaria.