Economia Savona

Pasa (CGIL Savona): “Col ridimensionamento dell’industria, la nostra provincia rischia di essere trascinata verso il punto di non ritorno”

Accanto alle numerose opportunità che rischiano di non essere colte per la latitanza della politica regionale e nazionale, c’è da difendere subito e meglio una parte importante dell’apparato industriale e manifatturiero del nostro territorio. Col ridimensionamento dell’industria, la nostra provincia rischia di essere trascinata verso il punto di non ritorno, diventando un territorio sempre più sbilanciato verso il terziario, che corrisponde a un lavoro povero, precario, insicuro e mal pagato. La politica locale e le associazioni imprenditoriali devono pretendere risposte urgenti dal Governo; ad oggi, la politica regionale e nazionale per Savona e provincia hanno prodotto solo commissari, subcommissari, innumerevoli bandi e false promesse“. Lo rende noto in un comunicato Andrea Pasa di CGIL Savona.

Aerospazio, rinfuse e siderurgia, con le incognite dei comparti dell’automotive e del vetro attendono da troppo tempo risposte da Regione Liguria e dai Ministeri“.

Lo ribadiamo per l’ennesima volta: siamo di fronte a un rischio molto concreto per un pezzo importantissimo del nostro sistema industriale e manifatturiero provinciale. La situazione richiederebbe attenzione e investimenti urgenti per scongiurare il rischio di avviare un processo di dismissione e perdita di filiere e professionalità strategiche per l’intero Paese, oltre che di migliaia di posti di lavoro“.

I numeri parlano chiaro: assistiamo a incentivi di un miliardo di euro mentre aumenta la cassa integrazione in tutti gli stabilimenti italiani, con riflessi negativi anche sul territorio savonese, dove sono presenti due importanti imprese, Bitron e Continental, che insieme occupano circa 1000 lavoratori e lavoratrici, compreso l’indotto locale e non, e i volumi produttivi iniziano a ridursi. Per questo servirebbero investimenti pubblici e privati per salvaguardare anche le aziende della componentistica e per attrarre altri costruttori che valorizzino la componentistica nel nostro Paese“.

Sulla siderurgia occorre intervenire per far tornare le persone al lavoro e non perdere impianti strategici per il futuro della produzione di acciaio. È necessario che lo Stato assuma un ruolo strategico e di gestione. Sanac a Vado è in amministrazione straordinaria da oltre 10 anni, e siamo di fronte all’ennesimo bando (addirittura il sesto)“.

“Funivie sono ferme al palo dal novembre del 2019: 4 governi sono passati senza ripristinare l’infrastruttura strategica per il comparto delle rinfuse e per garantire sicurezza al trasporto delle stesse. Neppure un viceministro ligure, l’attuale, è riuscito a sbrogliare la matassa. Per dare un futuro al nostro territorio, è necessario che il confronto e la discussione avvengano a Palazzo Chigi, con la Presidenza del Consiglio e tutti i Ministeri coinvolti, con le organizzazioni sindacali, le amministrazioni interessate e le associazioni imprenditoriali. Questo lo dovrebbero pretendere tutti, e non solo il Sindacato Confederale” chiosa Pasa.

Informazioni sull'autore del post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *