“Ritengo che la scelta emersa dall’ultimo Consiglio di Amministrazione di affidare al Questore Silvia Burdese la guida della Questura del capoluogo ligure sia adeguata alle priorità che dovranno essere affrontate con urgenza, per restituire alla Polizia di Stato quel dinamismo istituzionale necessario per affrontare al tavolo del Comitato prefettizio le problematiche sulla sicurezza da protagonista, così come previsto dalla legge 121 del 1.4.1981”. Lo rende noto Roberto Traverso, Segretario Generale SIAP Genova
“Da tempo la nostra organizzazione sindacale, anche attraverso dibattiti ed audizioni istituzionali, ha cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di mettere in campo sul territorio genovese politiche sulla sicurezza mirate e non mediatiche, investendo su un vero coordinamento tra le forze di polizia e la polizia locale.
Purtroppo il Questore D’anna, che comunque si è dimostrato sempre disponibile al dialogo interno cercando sempre di trovare una soluzione per i problemi personali dei suoi poliziotti, sul fronte esterno in questi anni ha preferito restare nel solco tracciato dal suo predecessore Questore Ciarrambino che nel 2020
condivise insieme all’allora Prefetto Perrotta la suddivisione del controllo territoriale del Centro Storico in tre settori tra Polizia di Stato, Carabinieri con l’aggiunta sperimentale della Polizia Locale.
Da allora purtroppo la mancanza di coordinamento tra le forze in campo che evidentemente non fu preventivamente concordata, ha determinato lo sbilanciamento delle poche risorse a disposizione della Polizia di Stato a supporto delle politiche locali sulla sicurezza sulla quale il Comune di Genova ha investito moltissimo soprattutto sul fronte delle assunzioni per la Polizia Locale il cui organico supera da tempo quello della Questura e tutti i Commissariati della provincia di Genova”, prosegue Traverso.
“Ricordo che la Polizia di Stato sta facendo i conti con una carenza di organico dovuta ad un importante riorganizzazione in atto su tutto il territorio nazionale, mirata a recuperare la mancanza di turn over attraverso le assunzioni in corso che comunque solo gradualmente andranno a sopperire alla necessità di recuperare anche sul fronte dell’esperienza professionale.
Quando in una città metropolitana come Genova manca il coordinamento tra le forze in campo non è facile affrontare la quotidianità per chi ha il dovere istituzionale di assicurare la presenza continuativa delle “Volanti” sul territorio, l’attività investigativa della Squadra Mobile e Digos, garantire la funzionalità di ben 7 Commissariati, dell’Ufficio Immigrazione, dell’Anticrimine, della Polizia Amministrativa e del’Ufficio di Gabinetto, compresa la gestione di tutti i servizi di ordine pubblico, (compresi quelli allo Stadio e nel Centro Storico).
Purtroppo la situazione non è di facile soluzione anche perché, com’è sostengo da tempo, a Genova ed in Liguria, Regione dove si parla sempre troppo poco di quella criminalità organizzata che è riuscita a radicalizzare sul territorio lo spaccio di stupefacenti, non esistono politiche sulla sicurezza adeguate.
Però sono fiducioso perché l’arrivo a Marzo del nuovo Questore Burdese, che andrà ad affiancare il neo Prefetto Torraco, potrebbe contribuire ad dare finalmente la svolta necessaria a riequilibrare le forze in campo cominciando ad investire su politiche sulla sicurezza che guardino al degrado sociale ed urbano e non solo ad una linea securtaria, introducendo per esempio i cosiddetti Patti sulla sicurezza sottoscritti da Prefetto e Sindaco previsti dal decreto Minniti (Decreto legge 20 febbraio 2017, n. 14 recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città”, aggiornato alla L. n. 159/2023)”, conclude Traverso.