“Tra i tanti punti non condivisibili del Piano sanitario regionale della giunta Toti, torna a cavalcare l’onore delle cronache la centrale 118 unica del Ponente ligure. Qualsiasi struttura di questo tipo può essere collocata ovunque rispettando i criteri architettonici e di sicurezza edilizi nei confronti delle possibili catastrofi (regola che dovrebbe valere per tutti gli edifici costruiti per essere abitati da esseri umani). Fatta questa premessa, la valutazione sulla collocazione della sede di una centrale del 118 deve considerare lo stato attuale, gli eventuali risparmi economici, la logistica e gli obiettivi funzionali ed organizzativi”. Lo afferma in una nota la Fp CGIL.
“Esaminando attentamente il Piano sanitario regionale (parte iv, capitolo 2, comma 1, lettera b) sono dedicate all’argomento ”ben 13 righe scritte” che non danno nessun riferimento sulle motivazioni e gli obiettivi che portano a collocare nella sede dell’ospedale di Albenga la centrale in questione. La domanda sorge spontanea : quale obiettivo persegue il Piano sanitario regionale regionale nel trasferire due centrali in una sede unica in luogo diverso?”
“Si creano problematiche conseguenti ai lavoratori coinvolti (sia a Savona che a Imperia) che dovrebbero trasferirsi anche di 30/40 km tutti i giorni- prosegue la nota – tra l’altro lavoratori sottoposti anche al regime della pronta disponibilità, utilizzando locali ospedalieri predisposti per altra tipologia di attività, aumentando la spesa, per il trasloco e gli adattamenti ecc. Tutto questo senza un fine davvero dimostrabile di risparmio, di maggiore efficienza funzionale ed organizzativa. Anche il fatto che Savona sia sede di Prefettura e quindi della Protezione civile, così come il Comando provinciale dell’arma dei carabinieri e il Comando dei vigili del fuoco, fattore questo che può essere importante nelle sinergie, nella logistica e nelle comunicazioni in una eventuale grande emergenza territoriale”.
“E’ vero che la centrale può essere collocata ovunque, ma allora perché non utilizzare il 4° piano dell’ospedale di Albenga per dare risposte alle necessità degenziali ospedaliere invece di sottrarre a questo scopo quei locali e non lasciare le centrali dove sono attualmente? Non vogliamo qua richiamare i numerosi episodi, questi certamente dimostrati, che ricordano quanto siano necessari posti letto ospedalieri”.
“Per Savona abbiamo anche un fattore storico (che non è la priorità nel nostro ragionamento) che ci porta ad essere contrari, il 118 come servizio in risposta alle urgenze e al primissimo soccorso territoriale, è nato a Savona e poi diventato modello per tutto il territorio nazionale. Sarà anche dimostrabile che la Cgil faccia politica ma, quando ci troviamo a valutare queste possibili prospettive allora lo ammettiamo e siamo contrari a scelte senza capo nè coda, volte a risultati che nulla hanno a che vedere con le necessità della popolazione e dei lavoratori che a queste necessità devono fare fronte”.