“Quanti di voi hanno scritto sulla carta di identità un luogo di nascita in cui, in realtà, non hanno mai vissuto? Credo molti, perché oggi nella dichiarazione viene segnalato il posto dove è situato il punto nascita dell’ospedale in cui si è venuti al mondo”. Lo rende noto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti.
“Sulla mia carta di identità, ad esempio, alla voce luogo di nascita c’è scritto Viareggio. Qui si trovava, certo, l‘ospedale in cui mia madre scelse di partorire ma la mia permanenza a Viareggio è durata giusto il tempo del parto, per poi non viverci mai.
Per evitare che tanti si trovino in questa situazione, con la nostra onorevole Ilaria Cavo abbiamo presentato una proposta di legge in Parlamento che prevede che ogni famiglia possa scegliere se registrare il proprio figlio dove è nato, cioè nel comune dove si trova l’ospedale ma anche, se lo desiderano, nel comune dove risiede la famiglia stessa e dove anche il piccolo abiterà, andrà a scuola, insomma vivrà almeno i primi anni di vita”, prosegue Toti.
“Mi auguro che il Parlamento possa accogliere questa proposta, che consentirà anche di avere un quadro più certo del tasso demografico reale dei singoli paesi, cosa che oggi non accade perché c’è l’obbligo di registrare il nuovo nato solo nel posto dove c’è l’ospedale.
Ognuno di noi è affezionato alle proprie origini, al proprio paese, e così potrà portarlo per sempre con sé, anche nei documenti ufficiali dello Stato civile”, conclude Toti.