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Coldiretti: “Salgono i prezzi ma gli italiani non rinunciano al gelato”

Il gelato, si sa, è uno dei simboli per eccellenza dell’estate. E quest’anno – complice anche il repentino innalzamento delle temperature che sta investendo la Liguria e tutta Italia nelle ultime settimane – come da tradizione il caldo estivo sta letteralmente facendo volare i consumi di gelato. Un incremento dei consumi che non si fa fermare neppure dal balzo dei prezzi, che – secondo un’analisi della Coldiretti su dati Istat relativi allo scorso giugno – nel 2023 registrano +19% rispetto allo scorso anno.

Ciò che più influenza i listini delle gelaterie italiane è l’impennata dei costi per l’energia e per le materie prime utilizzate per le preparazioni. Ne è un esempio lo zucchero con il suo +47%, di cui l’Italia è, per altro, fortemente deficitaria. Un andamento che, però, non sembra spaventare gli italiani, i quali, secondo le stime, per difendersi dall’afa continuano a consumare gelato nelle pause pranzo o come snack. “Oggi in Italia – spiegano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale – il gelato realizza un fatturato totale di 2,7 miliardi. E il merito, chiaramente, è delle 39mila gelaterie e presenti in tutta la Penisola, che danno lavoro a oltre 75 mila persone. Al loro interno ogni anno vengono usati 220 milioni di litri di latte, 64 milioni di chili di zuccheri, 21 milioni di chili di frutta fresca e 29 milioni di chili di altri prodotti, con un evidente impatto anche sulle imprese fornitrici, impegnate a garantire ingredienti di qualità”.

Nonostante le innovazioni e le numerose proposte adatte ormai a tutti – dai celiaci agli intolleranti, dai vegani alle personalità più eclettiche e portate a sperimentare gusti particolari – i dati confermano il gelato artigianale come più gettonato, soprattutto per quel che concerne i gusti storici. Negli ultimi anni, inoltre, si è registrato un vero e proprio boom delle agrigelaterie artigianali, in grado di garantire la provenienza della materia prima. Una spinta che ha favorito anche la creatività nella scelta di ingredienti che valorizzano i primati di varietà e qualità della produzione agroalimentare nazionale, dal gusto di basilico fino al prosecco. “Nelle agrigelaterie – continuano Boeri e Rivarossa – è particolarmente curata la selezione degli ingredienti, rigorosamente freschi, di qualità e da cui si ottengono gusti a km0, rispettosi della salute dei consumatori e dell’ambiente”.

La storia del gelato vede i propri natali nella prima metà del XVI secolo, all’interno della corte medicea di Firenze, con l’introduzione stabile di sorbetti e cremolati nell’ambito di feste e banchetti. Fu, però, il successo dell’export in Francia a fare da traino a livello globale, con il debutto ufficiale in terra americana nel 1770, anno dell’apertura della prima gelateria a New York. E il titolare di quell’attività, il primo imprenditore a portare i gelati italiani oltreoceano, fu il genovese Giovanni Bosio. Un primato che il gelato ligure conserva ancora oggi, anche grazie alla presenza di agrigelaterie su tutto il suo territorio. Ne è un esempio, rimanendo sul territorio di Genova, l’attività dello stesso Presidente provinciale della Federazione genovese, Luca Dalpian, titolare dell’Azienda Agricola “Il Sottobosco” di Tiglieto, in Valle Orba (all’interno del Parco Regionale del Beigua) e dell’Agrigelateria Dalpian di Albisola Marina, ormai sempre più spesso presente con il suo caratteristico furgoncino dei gelati anche a svariati eventi su tutto il genovesato. Una produzione di gelato tutta ligure con frutti di bosco e frutta prodotta totalmente a km0 in oltre sei ettari di terreno e successivamente trasformata in confetture, marmellate, succhi e gelato.

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