“Sanità è allarme rosso, piano di riordino fallimentare e penalizzante per tutto il nostro territorio provinciale” è il tema della lettera inviata dalla CGIL di Savona ai 69 Sindaci del Savonese, ai 4 Presidenti dei Distretti Sociosanitari, al Presidente della provincia ed ai 5 Consiglieri Regionali espressi dal nostro territorio, per spiegare i motivi della mobilitazione, le proposte della Cgil ed invitarli a partecipare. I savonesi non trovano più le risposte sanitarie adeguate , chi può permetterselo va dal privato e paga , chi non può rinvia le cure o addirittura le sospende.
“Da anni la Camera del Lavoro di Savona denuncia i problemi della Sanità dic ela Cgil – e lancia allarmi sul progressivo smantellamento di un diritto costituzionalmente garantito. Oltre ad essere stati «facili cassandre», non possiamo assistere passivamente all’ulteriore degrado di un Sistema sanitario regionale che da tempo ha superato il livello di guardia riducendo, di fatto, i Livelli essenziali di assistenza (Lea) per i savonesi. Il 18 luglio manifesteremo per rivendicare il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione. Punto centrale della manifestazione saranno i “Pronto Soccorso”, veri crocevia in cui si palesano tutte le criticità della sanità ligure e savonese: nel 2022 circa il 40 per cento della popolazione savonese si è recata almeno una volta al pronto soccorso, un totale di 104.717 accessi, nel primo quadrimestre di quest’anno il trend è in forte crescita, con tempi di attesa che per i codici verdi sono arrivati a 4 ore di permanenza presso il Santa Corona e di 5 ore al San Paolo, dimostrando ancora una volta che la sanità territoriale è fondamentale anche per alleggerire i Pronto Soccorso . Purtroppo ciò che sta avvenendo è l’esatto contrario , vale a dire un costante indebolimento anche della sanità territoriale”.
Il sindacato denuncia le carenze della sanità territoriale . “Tra le molte cause per le quali i savonesi sono costretti a rivolgersi ai due Pronto Soccorso del S. Paolo e del S. Corona oltre che ai due Punti di Primo Intervento di Cairo Montenotte e Albenga – prosegue Cgil – citiamo, in particolare, le forti criticità legate alla medicina territoriale e le carenze di personale, a partire dai medici di medicina generale; in un territorio provinciale di ben 1.546 km quadrati, il secondo in Liguria, circa 21 mila abitanti risentono di una copertura insufficiente di medici di medicina generale e del servizio di guardia medica, e non può essere la soluzione del problema aver aumentato il massimale passando da 1500 a 1900 assistiti. Ma ci sono altri motivi di forte disagio per i cittadini, per esempio i tempi di attesa per le prestazioni diagnostiche: secondo dati recenti (luglio 2023), una visita oculistica può richiedere fino a 240 giorni di attesa, una dermatologica fino a 330 giorni , una TAC addome fino a 170 giorni, la risonanza magnetica in generale diventa una prestazione diagnostica accessibile con la prescrizione di tipo B da 2 fino ai 3 mesi; anche in questo caso non ci sono disponibilità per gli altri tipi di prescrizione e mancano addirittura le disponibilità e i “calendari”. Non si è ancora spenta l’eco degli inni agli eroi del Covid, e già gli stessi sono stati scordati da chi dovrebbe valorizzarne il lavoro. Turni massacranti, aggressioni, rancore ed insulti, da parte di chi non trova risposte che ritiene urgenti, ma anche scoramento e depressione per il fatto di non riuscire a dare alla cittadinanza adeguati livelli di assistenza. Le istituzioni, che dovrebbero cercare soluzioni alle tensioni che sono sociali e sanitarie, sono latitanti, si trincerano dietro alle dotazioni organiche, agli equilibri di bilancio, alle applicazioni del PNRR”.
In ASL 2 mancano almeno 200 unità di personale, dal medico di medicina generale al Tecnico di Laboratorio. “Tanti lavoratori – dichiara la Cgil – fuggono verso altre aziende o addirittura cambiano lavoro, dal medico ortopedico all’operatore socio sanitario. E’ una deriva che non si arresta, servono più riconoscimenti salariali e più attenzione alle condizioni di lavoro altrimenti i progetti previsti rischiano di restare scatole vuote o preda della sanità privata che per reggere la concorrenza peggiorerà ulteriormente la situazione dei lavoratori. E’, insomma, un quadro desolante che ricade su tutta la popolazione residente nel nostro territorio ed in particolare sugli anziani e sulle fasce fragili. In questo senso va evidenziato che si sta parlando della provincia più anziana del paese, circa il 30% di over 65enni, che registra un aumento importante nelle patologie croniche che spesso sfociano in comorbilità che possono determinare quadri clinici di notevole importanza. A fronte di questi dati la Cgil chiede di completare la stabilizzazione del personale che è già inserito nelle attività, consentendo una continuità assistenziale e garantendo una migliore efficacia dei servizi ed una risposta immediata incrementando medicina ed assistenza territoriale.
“In termini organizzativi e strutturali, quindi- prosegue il sindacato – adeguare i servizi con dotazioni organiche necessarie attraverso un piano straordinario di assunzioni, più posti letto nei reparti, più risorse per la diagnostica, più servizi e cure sul territorio per anziani, fragili e non autosufficienti, più risorse nei fondi sanitari regionali e nazionali, un piano di manutenzione per le strutture sanitarie e la riapertura H24 per i due Punti di Primo intervento di Cairo Montenotte e Albenga, la riapertura del Punto Nascita di Pietra Ligure e un confronto serio e concreto tra regione, ASL e territorio Savonese anche tenendo conto delle risorse contenute nel PNRR che rischiano di costruire scatole vuote in mano ai privati. Quella di Martedì a Savona è la quarta manifestazione che la Cgil ha organizzato su tutto il territorio ligure per denunciare i problemi della sanità in Liguria. La Regione Liguria ha il dovere di affrontare questa emergenza con un intervento straordinario e mirato che non può attendere i tempi delle programmazioni del nuovo Piano Socio Sanitario. Occorre intervenire rapidamente per riportare la salute pubblica nell’alveo dell’art. 32 della Costituzione. Per questo la Camera del Lavoro di Savona, insieme con la Funzione Pubblica, il Sindacato Pensionati Cgil SVe tutte le altre categorie scenderanno in piazza martedì il 18 luglio per rivendicare il diritto alla salute dei savonesi. Ci aspettiamo e chiediamo a tutti, cittadine e cittadini, istituzioni, enti, associazioni, di partecipare in massa e possibilmente di voler dare formale adesione”.
Ad oggi hanno aderito alla Manifestazione e all’Appello le seguenti Associazioni , Comitati , Partiti Politici :Arci Sv , Isrec Sv , Anpi Sv , Auser Sv e Liguria , Comitato Sanitario Locale Valbormida , Federconsumatori Sv e Liguria , Sunia Sv , Aned Sv – Imperia, PD Provinciale SV, , Comitato Amici del San Paolo di Sv , PCL di SV , UDI (Unione Donne in Italia ), Circolo Italia Cuba , Partigiani della Pace , PD Regione Liguria , Gruppo Consigliare “Cairo in Comune”, Libera Savona, Associazione “ Il Rosso non è il Nero “di Savona , Acli Savona , Rifondazione e Unione Popolare Provincia di Savona , Gruppo Consigliare “Più Cairo” , Movimento Federalista Europeo Savona , Sos Salute Pubblica Liguria, Casa dei Circoli, Culture e Popoli di Ceriale, Comitato Savonese Acqua Bene Comune e Attac Savona, Comitato Nascere a Pietra, Movimento 5 Stelle Provincia di Savona, Giovani democratici del Pd di Savona (al 13.07.2023) in aggiornamento .