Sono state 116.202 le assunzioni che nel 2022 hanno riguardato l’area metropolitana genovese, più della metà delle assunzioni complessive in Liguria (211.319). Un aumento delle trasformazioni a tempo indeterminato di contratti a termine o di apprendistato sono aumentati del 39,6 per cento sul 2021 e dell’11,7% sul 2019.
I dati Inps, elaborati dall’Ufficio Economico Cgil Genova e Liguria, fotografano la qualità del lavoro che purtroppo continua ad essere in netta prevalenza precario: per l’86,4% si tratta di contratti precari nelle varie forme, stagionale, somministrato, a chiamata, ecc. e solo nel 13,6% dei casi le assunzioni sono con contratto a tempo indeterminato. Tra i contratti precari si registra la netta prevalenza dei contratti a tempo determinato (48,7 per cento la percentuale più elevata della Liguria).
“Il problema della precarietà del lavoro ha un duplice effetto negativo: pesa sulle spalle di chi si trova in questa condizione e non incentiva a restare o a costruirsi una famiglia con il risultato che Genova è sempre più piccola e vecchia” così Igor Magni Segretario Generale Camera del Lavoro di Genova a commento dei dati.
“Con il Comune di Genova stiamo provando ad affrontare alcune questioni come quella legata alla formazione all’interno del Tavolo del lavoro stiamo ragionando per affrontare le questioni legate alle richieste di lavoro da parte delle imprese e di quelle future legate ai progetti del PNRR e alle transizioni digitali ed energetiche. Occorre mirare l’offerta formativa in modo adeguato allargando le fasce di età alle quali spesso sono destinate le offerte di lavoro, migliorando la comunicazione, coinvolgendo i tanti giovani che oggi non studiano, non lavorano e non cercano una occupazione. Serve dare un ruolo centrale ai Centri per l’impiego che andrebbero potenziati e finanziati adeguatamente da parte dello Stato”.