In occasione delle celebrazioni della Giornata Internazionale della Donna, Venerdì 10 marzo alle ore 21,00 al Teatro Nuovo di Valleggia a Quiliano, l’Associazione Culturale E20 e la Città di Quiliano hanno organizzato lo spettacolo teatrale Quattro donne,
scritto da Chiara Buratti con la collaborazione di Giannino Balbis, con Chiara Buratti, Tommaso Massimo Rotella e live electronics di Antonio Gatti, costumi Alessandra Maregatti.
Four Women era una bellissima canzone di Nina Simone del 1967, ritratto di quattro donne afroamericane, segnate dalla fatica del quotidiano e dal colore della pelle.
Quattro donne è l’affresco di altre quattro donne, molto diverse da loro, ma unite da una sensibilità fuori dal comune, per uno spettacolo che mescola momenti di riflessione e commozione ad altri di ironia e puro divertimento.
Quattro donne che non ci sono più, ma che sono invitate da un improbabileangelo-messaggero a raccontare la propria storia di vita davanti a un pubblico ogni sera diverso.A una sola di loro verrà data la possibilità di tornare sulla terra.
Ma chi sono queste quattro figure femminili? Pannonica de Koenigswarter, mecenate del jazz senza la quale Thelonius Monk non avrebbe mai cambiato faccia alla musica; Maryam Mirzakhani, matematica iraniana che, dando semplicità agli spazi complessi, è diventata a 37 anni la prima donna a vincere la Medaglia Fields, che è il Nobel per i matematici; Suzanne Lenglen, straordinaria tennista francese, soprannominata La Divine, perché dettava legge sul campo, nella moda e nel costume, però fragile e incerta nel suo vivere. Poi irrompe sulla scena la quarta donna, una stramba portiera di uno strambo motel, puntino sfuocato nel nulla, che non ha ancora realizzato qualcosa di memorabile nella vita, ma che è sicura di poterlo fare un giorno e chiede che le venga data una possibilità.
La chiave di volta di questo spettacolo è che sarà proprio il pubblico, attraverso un’originale votazione, a decidere quale donna far tornare sulla terra, dovendo scegliere tra quella che ha prediletto la cultura, la scienza, lo sport o quella che ha avuto una vita semplice, senza scossoni, ma che promette che utilizzerà al meglio il proprio tempo e realizzerà qualcosa di grandioso, anche fosse semplicemente mettere in piedi una bella famiglia.
Quattro donne così diverse eppure così uguali, che si riconoscerebbero tra mille e si cercherebbero tra loro anche senza conoscersi, se solo si trovassero nella stessa stanza, nello stesso tempo. Ecco perché, sembra quasi che a un certo punto, sommando le loro caratteristiche, emerga una quinta figura femminile: una donna universale, forte e fragile, unica e non replicabile.
Chiara Buratti non si limita a raccontare queste donne: diventa ognuna di loro, assistita dallo stralunato angelo Tommaso Rotella.
Ogni performance sarà arricchita dalle sonorizzazioni dal vivo di Antonio Gatti, che proporrà, di volta in volta, in tempo reale, elaborazioni di voce e musica e plasmerà nuovi DNA sonori per rendere unico e non replicabile ogni spettacolo.
“Quattro donne” è anche un progetto sinestetico, grazie alla collaborazione con Hilde Soliani, artista del gusto e dell’olfatto.
Sicura, visionaria, romantica, nata e cresciuta in una famiglia borghese di Parma, abituata sin da piccola a frequentare ambienti di cultura, a mangiar bene, eredita dalla nonna sua capacità olfattiva di catturare fragranze e di farle vivere in profumi che sono per lei la massima espressione di libertà.
Personalità eclettica, fuori dal comune, è riuscita a conquistare e collaborare con chef internazionali, docenti universitari, registi, attori teatrali. Il ruolo dei suoi profumi all’interno dello spettacolo (e non solo) sarà tutto sa scoprire.
CHIARA BURATTI è nata a Cento (Fe) e ha vissuto tra Pieve di Cento (Bo) e Asti.
La sua carriera si è sviluppata come attrice, conduttrice, giornalista. Sul palco ha appena
debuttato nel Decamerock, spettacolo di teatro-canzone per la regia di Roberto Tarasco e debutterà in AstiTeatro 2023 con lo spettacolo Un loft per sei per la regia di Fabrizio Rizzolo. E’ stata voce narrante e guida nell’Elisir d’amore di Donizetti, nell’Aida di Verdi, nella Turandot e nella Boheme di Puccini, nella Norma di Bellini, ne La scuola dei gelosi di Salieri al Teatro Regio di Torino;
è stata Ottavia in Ottavia e Nerone di Vittorio Alfieri (regia di Marco Viecca) e protagonista di molti altri
spettacoli tra cui Tutti i colori del bianco (di Massimo Cotto, regia di Tommaso Rotella); ha accompagnato Beppe Severgnini ne La lingua misteriosa dei binari, lavorato con Lando Buzzanca ne La zia di Carlo (160 repliche) e nella commedia Quella piccola pazza cosa chiamata amore (di Danilo De Santis, con la regia di
Lillo); per lei Giorgio Faletti ha scritto L’ultimo giorno di sole, spettacolo di teatro-canzone dove Chiara Buratti canta e recita in un one-woman show. In televisione ha recitato in Un Posto al sole, al cinema in Una donna alle dieci (con Giorgio Faletti) e ne Il cuore altrove di Pupi Avati.
In televisione, ha inoltre legato il suo nome e il suo volto a Rai Educational (oggi Rai Cultura), per cui ha condotto negli anni numerosi programmi.
Attualmente è impegnata ne I luoghi della scienza, in onda sia su Rai Scuola che su Rai Tre.
Ha condotto anche Files-Progetto Scienza, Donne di scienza e Laboratorio Scuola.
Nel 2015 ha condotto Sex Secrets su Virgin Radio.
È anche protagonista di molte pubblicità televisive e presentatrice di Festival musicali (tra cui Pistoia Blues) e letterari (tra i tanti, da segnalare il Premio Pavese).
Nel 2015 è stata candidata alla Targa Tenco come miglior interprete di canzoni non proprie con l’album L’ultimo giorno di sole scritto da Giorgio Faletti, mentre nel 2017 ha vinto il Campania Terra Felix, prestigioso premio giornalistico, per il miglior servizio sulla Campania dell’anno.