E’ stato l’ultimo atto con cui Marco Damonte Prioli, nuovo Direttore Generale del San Martino di Genova si è congedato dalla ASL 2 dopo due anni di gestione dell’Azienda Sanitaria: “Sono arrivato il 1° gennaio 2021 in piena pandemia e tra le prime cose organizzate da questa ASL c’è stata la campagna di vaccinazione affrontata con piglio deciso che ha portato già nel 2021 a oltre l’83% di vaccinati nel territorio provinciale con 60.000 vaccini somministrati e per gli over 60 la percentuale ha superato l’80%, Si è organizzato il primo hub vaccinale di tutta la Liguria, il Terminal Crociere, ed è stata un’intuizione che ha funzionato”. L’incontro con la stampa è stato di tutta la direzione dell’ASL 2 per fare il punto conclusivo di questi due anni di attività: erano presenti il direttore amministrativo Maria Beatrice Boccia, il direttore socio sanitario Monica Cirone e il direttore sanitario Luca Garra. “L’impegno è stato massimo da parte di tutti, viviamo in un settore dove ci sono complicazioni, ci sono stati imprevisti in questi due anni. Un po’ di cose sono state fatte, forse si poteva fare meglio ma si è iniziato un percorso che lascio al mio successore.
Tra gli episodi che hanno rallentato l’attività va ricordato l’incendio che lo scorso settembre ha distrutto il terzo piano del Padiglione Chirurgico che accoglieva le degenze della struttura complessa Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure e che ha causato un ripensamento delle attività di tutto il noscomio di cui si chiede la riapertura del punto nascite. Su questo, Damonte Prioli afferma che: ” L’obiettivo è che si crei una rete con l’università che si radichi sul territorio, dando così disponibilità delle professionalità. Il lavoro si sta portando avanti e lascerò le consegne al commissario per continuare questo lavoro, al momento non esiste una tempistica ma l’obiettivo è questo”.
Le cifre del PNRR che sono state investite e che verranno ancora implementate in futuro riguardano tutti i settori: 3,5 milioni per il rinnovo delle attrezzature, 1,8 milioni per interventi antisismici dei nosocomi e oltre 5 milioni per la digitalizzazione delle strutture, altri interventi prevedono l’impiego di ulteriori risorse: 1,5 milioni di euro per interventi di edilizia; Per la prevenzione incendi sono stati stanziati 3.5 milioni di euro e sono stati confermati a inizio gennaio 2023 da Inail ben145 milioni di euro per la costruzione del nuovo ospedale Santa Corona. “Lascio circa 40-50 milioni di investimenti che cambieranno il volto della Sanità provinciale”, ha ricordato il Direttore Generale. Investimenti che stanno già dando risultati per quanto riguarda Savona dove sono state ottenute le autorizzazioni per l’ampliamento del Pronto Soccorso, e l’apertura del nuovo centro ictus.
L’orizzonte gestionale è quello di creare una rete territoriale che abbia come punti di forza anche gli altri ospedali del territorio.“Cairo rappresenta un punto di riferimento per poter dare una risposta agli abitanti di quella zona. Mi spiace aver sentito più volte che l’ospedale è chiuso, non lo è mai stato. Abbiamo riaperto il punto di primo intervento, da lì è stato un crescendo di attività” .
Non mancano le criticità legate alla carenza di personale: “In un anno, dal 31 dicembre 2021, al 31 dicembre 2022 abbiamo avuto 50 medici in meno”, ha ancora ricordato MArco Prioli Damonte. “Dopo la pandemia per fortuna c’è stata una presa di coscienza e sono stati triplicati i posti di specialità. Un’altra criticità permane sulla medicina d’emergenza, su 800 posti ne sono rimasti coperti 400. È un problema a livello nazionale, ne ho parlato con il Ministro Schillaci tre settimane fa”.
Ancora una volta è stato posto l’accento sul fatto che non è prevista alcuna fusione con ASL 1 Imperiese ma solo una collaborazione per fornire all’utenza servizi omogenei e per far sì che le strutture si intergrino.“Non si parla di accorpamento ma di un’integrazione di forze tra le due aziende per dare risposte sull’area del ponente”.
Sempre sul fronte legato al personale restano criticità sul numero delle guardie mediche e delle liste di attesa: due tra i problemi più spinosi anche a livello nazionale e che sta causando problemi: “È una carenza a livello nazionale ma voglio sottolineare che l’assistenza ai pazienti non è mai mancata, siamo stati attenti ad accorpare i poli, assicurando comunque l’assistenza ai cittadini e stiamo continuando con le procedure di reclutamento. Sulle liste d’attesa è un problema che stiamo affrontando ma abbiamo grandi difficoltà. Ci sono grosse carenze di professionisti e c’è una scarsa presenza del privato accreditato sul territorio”.
Infine il bilancio, che è stato chiuso in pareggio nel 2021 e lo sarà anche per il 2022.
Da domani, 1° marzo entrerà in carica il nuovo commissario: Michele Orlando, direttore sanitario di ALISA, in attesa della nomina del nuovo DG.