Topolino, Siria, allunaggio, Gesù disegnato sul cartone, paternità sono alcune realtà da scoprire rinnovate nel XIII Festival Testimonianze ricerca azioni di Teatro Akropolis. Diretto da Clemente Tafuri e David Beronio, è in programma a Genova dal 2 al 13 novembre con l’anteprima del 26 ottobre. Tredici giorni durante i quali 31 eventi tra spettacoli, incontri, proiezioni cinematografiche, un concerto e un seminario, avranno luogo per la maggior parte al Teatro Akropolis di Sestri Ponente, sede storica dove il Festival torna quest’anno dopo una ristrutturazione che l’ha trasformata in una sala modulabile, luogo ideale per accogliere teatro, danza e cinema.
Ma Testimonianze ricerca azioni coinvolge anche in altri quartieri della città: Villa Durazzo Bombrini a Cornigliano, Palazzo Ducale, Museo Biblioteca dell’Attore, Università degli Studi di Genova e Celso Istituto di Studi Orientali – Dipartimento Studi Asiatici in centro. Ne sono protagonisti, tra i 70 artisti ospiti, Moeno Wakamatsu, Carlo Sini, Marco De Marinis, Alfonso Cipolla, Alessandra Cristiani, Andrea Cosentino, Paola Bianchi, Bernardo Casertano, Carlo Massari con la C&C Company, i fratelli Elisabetta e Gennaro Lauro, Amer Kabbani, Masque Teatro, Patrizio Dall’Argine con il suo Teatro Medico Ipnotico.
«Torna Testimonianze ricerca azioni di Teatro Akropolis, un festival internazionale e multidisciplinare che andrà in scena nel teatro rinnovato di Sestri Ponente ma anche in diverse location cittadine- spiega l’assessore Lorenza Rosso – un festival diffuso, una contaminazione culturale che rappresenta la cifra del policentrismo della nostra città».
«Dopo la pandemia – dichiara il condirettore di Teatro Akropolis Clemente Tafuri – durante una guerra che ci vede coinvolti per diversi motivi non solo economici, ci ritroviamo affogati in un magma di immagini false, di riscritture faziose del presente. Il teatro ci offre la possibilità di vivere direttamente un’esperienza, come artisti e come spettatori. Ci chiama a riflettere sulle responsabilità etiche e politiche che nascono da un contatto diretto, da un evento che nessuno ci racconta».
«Questa edizione del festival – dichiara il condirettore di Teatro Akropolis David Beronio – è accompagnata da una frase del filosofo Giorgio Colli: il presente non esiste. È un invito a rivolgerci con uno sguardo critico a tutto ciò che ci circonda, a sottrarci a quell’allucinazione collettiva che ci fa vedere le cose solo se hanno il crisma della stretta attualità. Ed è anche un invito a guardare gli spettacoli che programmiamo dal punto di vista del loro valore artistico e non soltanto da quello delle tematiche che propongono».
Nel corso del Festival saranno presentate 3 anteprime, 6 prime assolute, 2 prime nazionali e 5 prime regionali. La manifestazione è realizzata da Teatro Akropolis con il sostegno di Ministero della Cultura, Fondazione Compagnia di San Paolo, Comune di Genova, Regione Liguria, Società per Cornigliano e con il patrocinio di Consolato generale del Giappone a Milano, Istituto Giapponese di Cultura a Roma e Rai Liguria. Media partner Rai Radio 3.
II teatro di figura è la novità di questa edizione del Festival, una linea di ricerca che proseguirà nel futuro, accanto a quelle dedicate al circo contemporaneo frutto della collaborazione con l’Associazione Sarabanda di Boris Vecchio, alla danza butō, alla danza delle nuove generazioni e al teatro performativo. Ognuna di queste linee converge verso l’analisi filosofica del momento creativo colto al suo nascere, un attimo prima di essere congelato da un codice.
Proprio il teatro di figura anticipa il Festival con la giornata di mercoledì 26 ottobre ore 10 all’Università di Genova (Aula Magna di via Balbi 5) con Invisibili Invincibili. Burattinai e burattini, appuntamento introdotto da Roberto Cuppone, Clemente Tafuri e David Beronio, che comprende l’incontro con lo storico, drammaturgo e critico teatrale Alfonso Cipolla, seguito dalla proiezione del film Io di mestiere faccio il burattinaio di Mario Bianchi e Andrea Bernasconi.
La danza è rappresentata da quattordici produzioni, tre delle quali danza butō, in cui grande spazio viene dato ai giovani coreografi selezionati per la Vetrina della giovane danza d’autore 2021, azione del Network Anticorpi XL, che hanno usufruito di periodi di residenza creativa nella sede di Teatro Akropolis.
Uno spazio a parte merita la giornata dedicata alla danza butō, che dal 2018 rappresenta una pagina importante di Testimonianze ricerca azioni, un evento unico nel panorama nazionale.
Il circo traccia uno dei fili conduttori che legano le edizioni del Festival da un anno all’altro, intessuto con la collaborazione artistica di Boris Vecchio, fondatore dell’Associazione Sarabanda.
La Compagnia Teatro Akropolis presenta due creazioni in prima assoluta nella giornata di venerdì 4 novembre (in replica l’11 novembre) nella sede di Sestri Ponente.
Riconfermato il progetto PCTO realizzato da Teatro Akropolis con gli studenti del Liceo Artistico Statale Klee Barabino. Arrivato alla quinta edizione, prevede un percorso laboratoriale con una serie di appuntamenti dedicati all’avvicinamento dei ragazzi ai mestieri dello spettacolo. Grazie a incontri con gli artisti e con diverse figure professionali impiegate nel festival, i partecipanti saranno accompagnati in un processo di conoscenza degli strumenti culturali e intellettuali per accostarsi alle arti performative. Quest’anno il progetto coinvolgerà Simone Pacini della webzine Fattiditeatro, Roberto Rinaldi di Rumor(s)cena/Articolo21 e il collettivo Oca – Osservatorio critico autogestito.