Potrà avere un futuro e, con una diversa funzione, potrà tornare da essere una struttura al servizio della città e dei sarzanesi.
La vecchia scuola XXI Luglio, plesso di riferimento per intere generazioni di sarzanesi, chiusa nel lontano 2006 e oggi purtroppo diventata un monumento al degrado e all’abbandono, potrà essere riqualificata come un centro aperto al pubblico e polifunzionale.
E’ di cinque milioni di euro infatti il finanziamento concesso alla nostra città nell’ambito del bando sulla rigenerazione urbana (cui si era candidata l’Amministrazione sarzanese con deliberazione di Giunta comunale n. 132 del 3 giugno 2021) dei Ministeri dell’Interno, Economia e Finanze e Infrastrutture, firmato il 30 dicembre dai capi-dipartimento del Ministero dell’Interno per gli affari interni e territoriali Claudio Sgaraglia, della Ragioneria generale dello Stato del Ministero dell’Economia e delle Finanze Biagio Mazzotta, e del Dipartimento per le Opere pubbliche, le politiche abitative e urbane, le infrastrutture idriche e le risorse umane e strumentali del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile Ilaria Bramezza.
Il decreto che stanzia le risorse del PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) ha infatti premiato i Comuni che hanno proposto i progetti migliori in Italia. E Sarzana è fra questi.
Nel rispetto della normativa di riferimento sulla sicurezza scolastica che impedisce la riqualificazione o la costruzione di plessi a più di un piano la vecchia XXI Luglio verrà recuperata, coerentemente con le linee del bando appena vinto, per diventare centro pubblico e polifunzionale.
Le norme tecniche relative all’edilizia scolastica prevedono difatti – per ragioni di sicurezza e di distribuzione orizzontale e verticale degli ambienti scolastici – che i nuovi plessi scolastici per le scuole primarie e secondarie debbano essere progettati su immobili di uno o al massimo due piani: caratteristiche che il vecchio plesso XXI Luglio, a seguito del lungo periodo di interdizione e con il suo terzo piano sottoposto a vincoli, evidentemente non possiede.
Una prescrizione che per l’Amministrazione Ponzanelli, oggi premiata con l’erogazione dell’ingente finanziamento statale, non ha però rappresentato un limite alla visione di recupero e di rilancio di un edificio che appartiene alla memoria storica della nostra città e per il quale, fin da suo insediamento, ha iniziato un percorso di studio e di verifica sulle opportunità in campo.
Per ottenere i fondi e avviare il percorso di riqualificazione dell’immobile, l’Amministrazione comunale, a novembre 2019, infatti aveva affidato l’incarico per la fattibilità tecnico-economica: il progetto, da ben 12 milioni e mezzo di euro, è stato suddiviso in vari lotti di intervento per aumentarne – oggi possiamo dire con successo- le opportunità di finanziamento.
Per prima la riqualificazione per l’idoneità statica dell’intero edificio, oggi inagibile, quindi la suddivisione in tre parti della struttura per la riqualificazione, impiantistica e arredi: la parte sul retro della struttura, che guarda su piazza Vittorio Veneto, e la struttura vera e propria che può essere divisa in un’ala sinistra e un’ala destra (la vecchia ala dei “maschi” e delle “femmine”, oggi ancora visibili).
Per cogliere quest’opportunità, l’importo massimo che poteva richiedere Sarzana all’interno del bando di rigenerazione urbana era di cinque milioni di euro: il progetto presentato, è stato quindi adattato a questo limite, ed è stato accolto e finanziato.
All’interno del finanziamento statale l’ente comunale, investendo 200mila euro, procederà ora entro l’anno ad affidare l’incarico per la progettazione esecutiva di riqualificazione complessiva della struttura finalizzata all’idoneità statica necessaria al suo utilizzo. Quindi si procederà a riqualificare una delle due parti della struttura frontale che, nel rispetto del decreto statale dovrà essere indirizzata a un “miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, con particolare riferimento allo sviluppo dei servizi sociali e culturali, educativi e didattici, ovvero alla promozione delle attività culturali e sportive”: in questo caso potrebbe essere dedicata allo sviluppo culturale e sociale cittadino. “L’edificio del XXI luglio appartiene alla memoria storica e al patrimonio identitario di ogni sarzanese. Abbiamo deciso sin da subito che non potesse essere lasciato all’abbandono, al degrado e alla malinconia come in tutti gli scorsi anni – ha dichiarato il sindaco Cristina Ponzanelli -. Dopo decenni di chiacchiere e nulla, abbiamo deciso di affrontare finalmente il tema con serietà, affidando la progettazione della sua riqualificazione e con questa ricercando fondi all’esterno, come abbiamo sempre fatto fino a oggi con successo. Senza progetti, percorsi amministrativi seri e credibili e il lavoro di ogni singolo giorno non potremmo recuperare nulla, e noi vogliamo farlo pezzo per pezzo per questa città dalle grandi risorse. Proseguiamo, uniti e forti delle energie positive di questa straordinaria città, per costruire finalmente il nostro futuro recuperando i valori assoluti del nostro passato, abbandonati per troppi anni”.
