Cronaca In Primo Piano Varazze

Varazze, mancato sequestro del novembre 2020: dieci arresti

Sono dieci le misure cautelari detentive a cui la Polizia ha dato attuazione con le squadre mobili delle Questure di Genova e Savona emesse dal Giudice delle indagini preliminari del tribunale di Genova su richiesta del Pubblico Ministero presso la DDA. Sono stati individuati i mandanti del mancato sequestro a scopo di estorsione ai danni di un imprenditore genovese che aveva portato all’arresto di persone, accaduto nel novembre dello scorso anno a Varazze. Alla base del tentato sequestro, ha spiegato la Polizia in una conferenza stampa, un investimento da 100.000 euro andato male e che ha scatenato la condotta estorsiva dell’uomo che non essendo riuscito ad ottenere il rimborso della stessa, si è rivolto a due albanesi per tentare il recupero della somma in modo criminoso. Nel mirino era finito un procacciatore di affari genovese che non era riuscito ad investire efficacemente la somma finendo per perderla. L’imprenditore, non essendo riuscito a recuperare il credito legalmente si è rivolto, attraverso il fratello a due albanesi che hanno fatto da tramite con un gruppo di persone di  torino attive nello spaccio di droga a Varazze. Dopo un primo incontro interlocutorio tra le parti avvenuto a Savona, sono stati messi a punto i dettagli organizzativi e consegnata da parte del mandante agli esecutori una somma di 2.000 euro quale acconto che ha suggellato l’accordo. A quel punto attraverso un’attività investigativa da parte della Polizia fatta di pedinamenti e appostamenti si era riuscito ad evitare un primo tentativo di sequestro previsto a Genova il 10 novembre 2020 grazie ad un controllo della Polizia che aveva sventato il piano. Gli esecutori hanno così cambiato obiettivo mettendo nel mirino un ex socio del procacciatore attirato in un hotel di Varazze con la scusa di un sopralluogo per un servizio di catering. Tuttavia, con la scusa di un atto preventivo di controllo da parte della Polizia nell’ambito del monitoraggio anti Covid, era stato intercettato e fermato per essere quindi sostituito da un poliziotto della squadra mobile che si era recato nell’albergo facendo scattare il piano dei criminali e delle forze dell’ordine, in grado così di cogliere sul fatto gli indagati e procedere agli arresti. Dalle perquisizioni sono emersi anche 1 kg di marijuana, 65 grammi di cocaina, 4 autovetture e di una serie di strumentazioni utili nelle diverse fasi del sequestro di persona, come tre armi da fuoco modificate e non catalogate semiautomatiche due corde, un passamontagna, guanti, delle fascette contenitive, un lenzuolo, e delle pinze per immobilizzare la vittima.  Dei due albanesi coinvolti, uno è attualmente all’estero ma verrà rintracciato attraverso l’opera dell’Interpol. Dovranno tutti rispondere di tentato duplice sequestro di persona continuato in concorso.

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