Le autostrade della Liguria si scoprono ogni giorno che passa sempre più fragili e ultima, ma solo in ordine di tempo, la chiusura del viadotto Valle Ragone in A12, avvenuta ieri pomeriggio; il presidente regionale Giovanni Toti ha dichiarato in questo ore che “chiudere tutto per lavarsi la coscienza non è tollerabile”.
“Le affermazioni di Toti sono sconcertanti, – dichiara il capogruppo di Linea condivisa Gianni Pastorino – dopo la sua scarsa capacità di relazionarsi con Aspi circa la manutenzione delle autostrade il presidente cosa vuole? Che anche sui viadotti considerati pericolosi continuino a viaggiare i mezzi pesanti? Comprendiamo perfettamente il disagio degli automobilisti e del comparto economico ma il presidente Toti doveva farsi interprete di queste esigenze. Aspi per anni, con tutti i governi che si sono succeduti, ha pensato soltanto ai propri profitti e non a gestire in maniera sicura la mobilità autostradale”.
Quanto accaduto il 14 agosto 2018 col crollo di ponte Morandi è ancora una ferita aperta e sanguinante per tutta la popolazione genovese e ligure: “Ci piacerebbe – prosegue Pastorino – che il presidente regionale dicesse una cosa molto chiara: che non si può vivere sotto i viadotti in Liguria, regola che vale in ogni parte d’Italia, ma ancora di più in Liguria. E quindi, le istanze come quella degli abitanti di via delle Gavette a Genova, sotto il viadotto Bisagno, dovrebbero essere oggetto di iniziativa politica proprio da parte della Regione stessa”.
“Accade che da una parte il presidente Toti si lamenta delle chiusure – conclude Pastorino – e dall’altra la politica regionale è invece completamente prona di fronte ai voleri di Aspi, e quando gli si chiede di tutelare le persone che vivono sotto il viadotto Bisagno, o altri viadotti, si preferisce fare spallucce per non disturbare troppo quel ‘manovratore’ che nel frattempo è quello che sta chiudendo le autostrade”.