Un 58enne residente ad Asti è stato arrestato come responsabile di un’associazione a delinquere composta da soggetti di etnia sinti e dedita alla commissione, nelle provincie di Pavia, Piacenza, Brescia e Bergamo, di numerose rapine in ville ed in abitazione perpetrate anche nei confronti di soggetti appartenenti alle cosiddette “fasce deboli”.
Le rapine sono state commesse presentandosi, attraverso l’impiego di falsi segni distintivi (tesserini, placche e lampeggianti), quali appartenenti all’Arma dei Carabinieri, ingannando le vittime che, in buona fede, concedevano così libero accesso alle proprie abitazioni.
In tal modo, l’associazione è riuscita ad impossessarsi, oltre che di denaro contante, di gioielli, orologi di pregio, autovetture, armi e beni di consumo elettronici di rilevante valore.
Dai controlli effettuati è emerso la fittizia intestazione a propri congiunti di numerosi immobili, acquistati negli stessi anni in cui egli era dedito alla commissione di varie attività delittuose, non da ultime le rapine a cui è fatto riferimento, e soprattutto in totale assenza di ogni fonte di redditività lecita.
Gli esiti investigativi, su proposta del Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, sono stati trasmessi al Tribunale di Torino, che, sulla scorta di quanto segnalato, ha disposto nei confronti del soggetto la misura di prevenzione patrimoniale, con il sequestro di dodici immobili, tra cui un appartamento a Finale Ligure, e diversi terreni siti nelle provincie di Asti, Alessandria, Savona e Pavia, per un controvalore complessivo di circa 2,5 milioni di euro.