Cartelli informativi in formato A4 indicanti le regole da rispettare nelle spiagge libere del paese. A quanto pare sembra essere questo, attualmente, l’unico strumento in mano all’amministrazione comunale pietrese per fronteggiare il grave problema della gestione delle spiagge libere.
“Vietato assembramenti. Questa spiaggia libera ha una capienza di 128 persone”. Questo è quello che si legge in un piccolo cartello comparso questa mattina in una spiaggia libera del paese. Il problema è che in quel lido specifico il numero dei potenziali clienti supera di gran lunga la cifra indicata come capienza massima (128) e, viste le regole da rispettare, la domanda sorge spontanea: ‘Chi monitorerà concretamente il rispetto delle disposizioni indicate?’
La risposta, al momento, sembra essere ‘nessuno’. Anche perché è lo stesso cartello di cui sopra ad invitare i clienti ad utilizzare ‘gradualmente il buon senso’ per ripartire anche in spiaggia. Da questo punto di vista non posso far altro che sposare le parole del primo cittadino di Finale Ligure, il quale ha espressamente dichiarato quanto segue: ‘Pensare ai soli cartelli è una follia’.
L’informazione non basta, quindi, a maggior ragione quando questa viene fatta in formato A4. Ma il problema principale non è tanto quest’ultimo, quanto il fatto di riuscire a far rispettare nei fatti tutte le regole imposte: la distanza minima di un metro, la mascherina ove utile, il lavaggio e l’igiene delle mani, la distanza di un metro dalle recinzioni e il divieto di assembramenti. Se dal vertice organizzato ieri in Prefettura a Savona sono emerse più incertezze che soluzioni, per l’amministrazione comunale pietrese forse sarà il caso di guardare altrove, magari cercando di trovare una soluzione in collaborazione con i privati.
Per garantire la sicurezza nelle spiagge libere del paese (evitandone la chiusura), infatti, l’unica via resta quella di affidare a degli steward il controllo degli accessi e il rispetto delle misure anti-contagio. Una soluzione, quest’ultima, già adottata con successo anche in altri comuni liguri (vedi Recco). Dispiace, infine, dover notare solo oggi tutta questa attenzione riservata ai nostri lidi. Non solo Pietra Ligure, infatti, ma molti comuni della provincia di Savona sembrano aver riscoperto solo durante questa emergenza sanitaria l’importanza e il valore aggiunto di questi spazi frequentati da residenti e turisti.
Nicola Seppone – Consigliere comunale di minoranza e capogruppo “PietrAttiva” | Comune di Pietra Ligure