“La Manovra 2019 aveva introdotto termini e modalità per il riordino generale del sistema, oltre che l’estensione di quindici anni delle concessioni esistenti“.
“Ho presentato una proposta di legge per completare la revisione delle concessioni demaniali marittime. Sul demanio lacuale e fluviale ci sono ancora vuoti normativi che vanno colmati al più presto con regole chiare e coerenti rispetto a quanto già previsto dall’ultima legge di bilancio. Chiederò che la pdl venga calendarizzata in commissione nel più breve tempo possibile“. Così la deputata Giorgia Andreuzza, capogruppo Lega in commissione Attività produttive della Camera e prima firmataria della pdl “Disposizioni in materia di demanio delle acque interne e di commercio al dettaglio su aree pubbliche demaniali marittime”.

“La Manovra 2019 aveva introdotto termini e modalità per il riordino generale del sistema, oltre che l’estensione di quindici anni delle concessioni esistenti. Ora – sottolinea Andreuzza– dobbiamo armonizzarlo, tenendo nella giusta considerazione anche il sistema delle concessioni lacuali-fluviali e il commercio al dettaglio su aree demaniali marittime. Parliamo di un settore strategico e di straordinaria importanza per l’Italia, con tutte le attività turistiche e commerciali ad esso connesse. Il comparto del demanio lacuale e fluviale coinvolge infatti numerose attività imprenditoriali, che contribuiscono in modo significativo al Pil legato all’indotto turistico nazionale e che sono rilevanti a livello occupazionale. In particolare, ho proposto l’estensione delle concessioni a tutte le attività turistiche-ricreative che operano nelle zone di concessione, sia in area portuale che extra-portuale, e a quelle con finalità residenziali-abitative. La pdl prevede inoltre la semplificazione in materia di commercio al dettaglio su aree pubbliche demaniali marittime e l’equiparazione delle attività di commercio al dettaglio su aree pubbliche demaniali marittime al commercio su aree pubbliche in sede fissa, previo rilascio di una concessione di cinque anni che tenga conto, anche in caso di rinnovo, della professionalità acquisita e che questa sia riferita all’area sulla quale viene eseguita la selezione“