
Per un punto Martin perse la cappa. La frase viene comunemente usata per indicare la perdita, per una disattenzione, di qualcosa d’importante e di desiderato. Secondo la tradizione, che risale al XVI secolo, Martino era abate del monastero di Asello. Volendo abbellire la sua abbazia, decise di apporre sul portale principale un cartello di benvenuto che recitasse: ‘Porta patens esto. Nulli claudatur honesto‘ ossia ‘La porta sia aperta. A nessuna persona onesta sia chiusa‘ (oppure anche ‘Porta, rimani aperta. Non chiuderti a nessun uomo onesto‘). La frase era bella e ospitale ma chi esegui’ l’incisione, nello scriverla, mise il punto dopo la parola nulli anziché dopo esto. L’iscrizione divenne cosi’: ‘Porta patens esto nulli. Claudatur honesto‘ ossia ‘La porta non sia aperta a nessuno. Sia chiusa alle persone oneste‘. Per l’errore commesso, Martino venne sollevato dalla carica di abate, perdendo cosi’ la cappa, cioé il mantello, che di tale dignità era simbolo.

Il gioco non vale la candela. La locuzione è utilizzata quando si vuole esprimere la propria riluttanza a compiere un sacrificio che non farà ottenere un utile proporzionato. Questa espressione è di origine medievale (del XVI secolo secondo altre fonti). A quei tempi era necessario usare candele o lampade ad olio per qualunque attività notturna e il costo delle candele, specialmente per le classi sociali più basse, poteva diventare una spesa considerevole. Era quindi consuetudine, per i giocatori di carte, lasciare una piccola somma (o a volte una vera e propria candela) al proprietario della casa che li ospitava o all’oste della locanda. Il modo di dire si diffuse rapidamente tra i giocatori d’azzardo, per indicare partite in cui si era perso molto denaro o nelle quali le vincite erano state così basse da non coprire nemmeno la piccola spesa lasciata per la candela.

Andare a Patrasso. La frase viene usata per indicare qualcuno che ‘sta finendo male’, nel senso di fallire, andare in rovina. Il detto deriva dalla ”corruzione” popolare della traduzione latina di una frase della Bibbia,“ire ad patres”, cioè “andare a raggiungere gli antenati”, e quindi morire. Quindi nessun legame con la cittadina greca di Patrasso.

Avere una ciabatta del Machiavelli. La frase viene utilizzata per identificare una ‘persona molto astuta‘. Chi possiede questa ideale ciabatta, naturalmente in senso figurato, si ritiene che sia per definizione molto astuto e abile in tutto, come se avesse, per l’appunto, la ciabatta appartenuta a Niccolò Machiavelli capace di trasmetterne le doti agli altri. Fondatore della scienza politica moderna, Niccolò Machiavelli è considerato un tipico esempio di uomo rinascimentale. Il termine machiavellico, inoltre, viene utilizzato per indicare solitamente un’intelligenza acuta e sottile, ma anche spregiudicata.

Essere Bastian contrario. Nell’italiano colloquiale viene identificato con questa espressione chi assume per partito preso le opinioni e gli atteggiamenti contrari a quelli della maggioranza. Sull’origine di questo modo di dire esistono diverse teorie.
– Nel suo Dizionario moderno (1905) Alfredo Panzini ricorda la leggenda di un Bastiano Contrari ‘malfattore e morto impiccato, il quale solamente in virtù del cognome diede origine al motto’. Si tratterebbe dunque di un caso di antonomasia.
– A Castelvecchio di Rocca Barbena (SV) si ricorda un mercenario chiamato Bastian Contrario, morto in battaglia.
– A Torino il Bastian Contrario per antonomasia è considerato il Conte di San Sebastiano, che nella battaglia dell’Assietta (1747) fu il solo a disobbedire all’ordine di ripiegare sulla seconda linea. Il gesto del Conte e dei pochi fedeli granatieri da lui comandati determinò l’esito favorevole di tutta la battaglia contro l’esercito franco-ispanico. In realtà la prima e la seconda ipotesi potrebbero coincidere, perché il mercenario ricordato a Castelvecchio era un militare insofferente, in seguito divenuto disertore e brigante.