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In provincia di Savona il turismo meno “internazionale” della Liguria

E’ un turismo di Lombardi e Piemontesi

In linea generale gli arrivi, nel confronto tra il primo trimestre 2018 e 2019, sono passati da 151 a 157 mila con una crescita del 3,9%, sintesi di 130 mila arrivi italiani (+10,2%) e di 27 mila stranieri (-18,5%). Un andamento assai diverso, tra le due correnti, che si è ripetuto anche nelle presenze: 566 mila nel 2019 a fronte delle 599 mila del 2018, con una diminuzione del 5,5%, causata da una tenuta degli italiani (489 mila, -1,1%) e dal forte calo degli stranieri (77 mila, -26,4%).

E’ in questo quadro che si delineano le tendenze principali. Tra i turisti italiani si è registrato il sensibile aumento dei piemontesi, con 45 mila arrivi (9 mila in più, pari al 24,4%) e 126 mila presenze (11 mila in più, pari al 9,6%). La componente di maggioranza resta comunque quella lombarda, con 59 mila arrivi (+3,8%) e 273 mila presenze (-5,5%); al terzo posto è l’Emilia Romagna con 4.700 arrivi (+3,5%) e 28 mila presenze (-4,7%) seguita dai residenti in Liguria con circa 6 mila arrivi (+9,3%) e 18 mila presenze (-5,1%).

Davvero inattesa la “defaillance” tedesca, che con soli 7 mila arrivi (5 mila in meno rispetto al 2018) ha perso il 42,2%, dato percentuale che si ritrova quasi esattamente nel -42,1 segnato dalle presenze, scese da 50 mila a 29 mila: un crollo che, sia pure in minori proporzioni (-30%) si è ripetuto anche in provincia di Imperia. In controtendenza i clienti francesi che hanno totalizzato 4.700 arrivi (+14,7%) e 7.800 presenze (+8,2%), mentre gli svizzeri hanno ripercorso il trend tedesco, con 3.700 arrivi (-24,2%) e 10.800 presenze (-21,8%).

L’Assessore Regionale Gianni Berrino commenta i dati: “Savona è storicamente la provincia col turismo meno “internazionale” della Liguria. Questo ha portato negli ultimi 2 anni, in cui il resto della Liguria continuava a crescere grazie all’aumento dei turisti stranieri che compensava il calo degli italiani,  un calo di arrivi e presenze nelle strutture ricettive della provincia. I dati di aprile, se confermati nei prossimi mesi, segnano un’inversione di tendenza molto importante. Il turismo ligure deve sempre di più guardare all’estero, le abitudini degli italiani sono molto cambiate negli anni, le vacanze sono sempre più brevi e diversificate, si sono moltiplicate le mete facilmente raggiungibili, e dal 2018 sono anche ripartite destinazioni come l’Egitto che avevano subito un brusco stop per le crisi internazionali ed il terrorismo”.

“Il Patto per il turismo, che dà la possibilità ai comuni di aumentare di molto, grazie all’imposta di soggiorno, le risorse da destinare a servizi, eventi e promozione, unitamente al raddoppio del budget di agenzia In Liguria, per promuovere maggiormente tutta la regione sono il segnale del sempre maggior impegno che la Regione da al turismo, e risposte concrete alle difficoltà che alcuni nostri territori oggi hanno di posizionarsi al meglio e competere con le tante destinazioni turistiche nostre concorrenti”.

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