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Coldiretti richiama l'attenzione sulla tracciabilità dei prodotti dolciari di Carnevale

Genova.  Tra coriandoli, stelle filanti e maschere, al Carnevale ligure non possono mancare i dolci tipici della tradizione quali le Bugie, i Quaresimali e i Ravioli dolci genovesi, dove il picco di consumi è previsto per il weekend prima dell’atteso martedì grasso. “Che si preparino in casa, o si comprino in pasticceria e al supermercato, è importante scegliere sempre un prodotto del territorio, tracciabile e garantito” è l’appello di Coldiretti Liguria.
Nel ripercorrere la storia dolciaria ligure del periodo più colorato dell’anno, specifichiamo che le intramontabili Bugie, dolcetti a base di uova, farina e burro, che in altre parti d’Italia sono chiamati chiacchere o frappe, affondano le proprie radici addirittura nell’epoca dell’Impero Romano, mentre i Quaresimali, biscotti a base di marzapane, furono un’invenzione ligure del XVI secolo per rendere meno gravoso il digiuno quaresimale ed infine i ravioli dolci di tradizione genovese, risalgono all’antica scuola pasticcera all’epoca della Repubblica Marinara. Ricette quindi che rientrano a buon titolo nella tradizione culinaria locale, tramandata e resa fruibile a consumatori e turisti, grazie al lavoro delle imprese agricole e artigiane dei territori. E mentre alto rimane il numero di coloro che si rivolgono alla pasticceria artigianale per i propri acquisti di leccornie, non manca chi nel periodo di Carnevale si dedica alla loro preparazione casalinga per esprimere la propria creatività personale, realizzando dolci da offrire in famiglia o a parenti ed amici”

 “Non perdere memoria delle nostre radici – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – è di fondamentale importanza per valorizzare e tutelare il territorio ligure. I sapori delle ricette di una volta possono essere oggi replicati solo grazie ai prodotti della campagna, che fornisce gli ingredienti necessari a partire dalle uova, marmellate e miele, ingredienti che possono essere acquistati direttamente dai produttori nei mercati di Campagna Amica Liguria che offrono la possibilità di assicurarsi qualità e freschezza, elementi che fanno la differenza sul risultato finale. Per chi invece non ha il tempo di dedicarsi alla cucina si suggerisce comunque di acquistare un prodotto locale tracciabile e garantito, dove è possibile risalire all’origine di tutti gli ingredienti impiegati, favorendo inoltre, con il proprio acquisto, l’economia locale e l’occupazione delle aziende che lavorano e salvaguardano il nostro territorio”.

E proprio per avere la massima trasparenza anche tra i banchi del supermercato e per tutti i comparti dell’agroalimentare – concludono Boeri e Rivarossa – continua ancora nella nostra Regione la raccolta firma Eat Original, con la quale Coldiretti chiede all’Europa di rendere obbligatoria l’indicazione di origine degli alimenti per garantire una maggiore trasparenza al consumatore, che sarà sempre sicuro della provenienza degli alimenti che acquista”

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