Savona. Dopo lo sciopero dell’8 gennaio il Miur ha convocato i Cobas, insieme ad altri sindacati, per discutere i punti principali delle rimostranze e la necessità di proposte unificate che evitino lotte. I Cobas hanno fatto presente che la convocazione del tavolo era un atto dovuto considerata la non rappresentatività dei sindacati concertativi in materia, assenti dalle mobilitazioni delle ultime settimane. I sindacati hanno in seguito proposto un programma unificante per diplomati magistrali e precari della scuola basata sul mantenimento del posto per coloro che superano l’anno di prova, sulla permanenza nelle GAE in base al punteggio di acquisto di tutti i docenti con relativo scioglimento della riserva, sulla riapertura delle GAE in tutti gli ordini di scuola e per tutti i docenti in possesso di abilitazione e sull’immissione in ruolo di tutti i precari con tre anni di servizio presso le scuole.
“Lo stato dovrebbe ringraziare tutti coloro che sono subentrati quando altri si sono ritirati dall’ambito scolastico; queste persone si sono guadagnate e meritano il diritto all’insegnamento con un posto fisso. Il Miur se ne sta ‘lavando le mani’ e attende di passare il problema al prossimo governo. Nel contempo, sempre a copertura del governo, il MIUR cerca di evitare il caos di fine anno, ben sapendo che licenziare ora migliaia di persone, oltre a provocare una risposta ancora più dura da parte delle maestre/i, provocherebbe una rivolta delle famiglie degli alunni”. La delegazione Cobas ha quindi espresso grande disappunto per la condotta del Miur e per l’irresponsabilità del governo che potrebbe sanare, almeno in parte, la situazione dei precari, sottolineando come molti posti si renderanno disponibili nei prossimi anni, soprattutto se si estendesse il lavoro usurante a lavoratori di altri segmenti scolastici, soprattutto le elementari.
