Savona. I buoni propositi sono rimasti sotto l’albero, ma quelli fanno parte dell'”arredamento” natalizio che si rinnova ogni anno. Le tre savonesi di D sono proiettate verso il 2018 con la speranza che il nuovo anno porti anche una svolta nei rispettivi rendimenti. Lo sanno bene il Savona e il Finale che hanno chiuso il 2017 in zona play out, ma lo sa molto bene anche l’Albisola che deve migliorare il disarmante score esterno che ha vanificato tutto quello che di buono è stato costruito al “Faraggiana”.
Partendo dal Savona, il bilancio non può che essere negativo. Il terzo posto con cui si era chiuso lo scorso campionato dopo la finale play off persa a Massa aveva lasciato un certo ottimismo sulle possibilità che la squadra futura con qualche innesto di qualità e ripartendo dalla presenza in panchina di Alessandro Siciliano, potesse imporsi nella stagione successiva. La realtà fu diversa. Cambiò la guida tecnica e fu costruita una rosa che sulla carta aveva tutte le caratteristiche per giocarsi il campionato nelle primissime posizioni. Giocatori di spessore tecnico e tattico (Mair, Dalessandro, Cardini, Gomes tra i tanti), un allenatore- Luca Tabbiani- che aveva entusiasmato sulla panchina della Lavagnese sembravano indirizzare gli eventi verso un trionfo finale. Niente di tutto questo. Dopo l’ottimo avvio con due vittorie consecutive ecco le prime incertezze e le delusioni che hanno portato all’esonero del mister subito dopo il derby perso a Sanremo. La squadra sprofonda verso il basso, viene chiamato Marcello Chezzi che con grande fatica evita che la squadra precipiti ulteriormente pur non riuscendo al momento ad allontanarla dailla zona play out Molti giocatori che avrebbero dovuto segnare l’inizio di un nuovo ciclo sono stati venduti, l’attuale realtà vede una squadra che per evitare guai alla ripresa dovrà obbligatoriamente fare 6 punti con Rignanese e Argentina.
In linea con gli obiettivi stagionali è il Finale. Il quinto posto della passata stagione è stato un unicum difficilmente ripetibile. Nel club giallorosso fin dall’inizio c’era la consapevolezza che il campionato 2017-2018 sarebbe stato ben diverso e soprattutto più sofferto. La squadra, rinforzata dall’arrivo di Virdis a dicembre, è pienamente in corsa per il traguardo salvezza, meglio se evitando i play out. Ciò che andrà assolutamente migliorato è il rendimento casalingo che sia l’anno scorso che nell’anno della promozione dall’Eccellenza è stata la vera arma in più. Le cose, in questa stagione stanno andando meno bene, al Borel la vittoria casalinga manca addirittura da settembre (4-0 all’Argentina).
Si può invece definire trionfale il 2017 dell’Albisola che ad aprile centra la storica promozione in Serie D e disputa una prima parte di campionato assolutamente onorevole malgrado qualche battuta a vuoto. La squadra, passata da Monteforte e Fossati (i due sono arenzanesi) si dimostra avversario osticissimo al “Faraggiana” ma troppo fragile in trasferta dove sono soltanto 6 i punti fin qui ottenuti con una sola vittoria a Scandicci e tre pareggi. Assenze e infortuni hanno penalizzato il rendimento dei “ceramisti” che, partiti con ambizioni di alta classifica, nelle ultime settimane hanno perso punti e posizioni finendo a sole 3 lunghezze dalla zona play out. Il momento più alto è senza dubbio la storica vittoria nel derby contro il Savona, quello più basso la sconfitta interna contro il Finale. Dopo il successo contro gli striscioni la squadra non ha più vinto: 2 pareggi e 2 sconfitte.