Spotorno. Il poeta ligure Camillo Sbarbaro, a 50 anni dalla morte, sarà ricordato con una serie di manifestazioni ufficiali, prima a Spotorno, sua città di adozione, oggi, nella Sala Comunale del Palace (ore 17) poi nella sede della Regione Liguria, martedì 31 ottobre (Sala Trasparenza, piazza De Ferrari 1, Genova, ore 17). Nato a Santa Margherita Ligure il 12 gennaio 1888, il poeta visse a Savona gli anni dell’adolescenza e della prima giovinezza, frequentando le aule del Liceo Chiabrera, assieme ad Angelo Barile e Silvio Volta, poeti e protagonisti della vita politica savonese del dopoguerra. Camillo Sbarbaro, dopo aver trascorso alcuni anni a Spotorno durante la Seconda Guerra Mondiale, per sfuggire ai bombardamenti su Genova, vi si trasferì definitivamente nel 1952 Morì il 30 ottobre 1967 all’ospedale di Savona.
A Spotorno, sabato, testimonianze di Siulvio Riolfo Marengo, e dei docenti universitari torinesi Valter Boggione e Giovanni Squarotti, figlio, quest’ultimo, di Giuogio Bàrberi Squarotti, critico letterario e poeta, scomparso nell’aprile scorso, che con Sbarbaro ebbe un intenso scambio epistolario. La Regione Liguria, in collaborazione con la Fondazione Mario Novaro, ha organizzato per martedì un “Omaggio a Camillo Sbarbaro. Poeta, scrittore e scienziato”, con l’intervento di Davide Puccini, filologo e poeta, mentre la lettura delle poesie di Sbarbaro sarà a cura di Massimo Sannelli.
Una vita ritirata quella di Sbarbaro, sapientemente lontana dai riflettori e provvisoria, come ebbe lui stesso a definirla, trascorsa tra Varazze, Savona e Genova. Ma se fu lontano dagli eventi mondani, Sbarbaro fu attivissimo negli studi scientifici: fu collezionista ed esperto catalogatore di licheni, di cui descrisse 127 nuove specie, molte delle quali portano il suo nome. A cinquant’anni dalla morte la Fondazione Novaro gli ha dedicato il Quaderno monografico n. 84 de “La Riviera Ligure” e il video “Camillo Sbarbaro: poesia e natura”. Il Quaderno raccoglie molte testimonianze della vita di Camillo Sbarbaro: il rapporto con gli amici, la guerra di cui evidenzia l’assurdità piuttosto che l’orrore, il pudore, l’ironia, il coraggio nelle decisioni e anche l’affetto con cui guardava il mondo.