Vado Ligure. Ancora una volta la disperazione dei lavoratori di Tirreno Power in vista dei licenziamenti annunciati dal gruppo si è fatta sentire con forza questa mattina, quando alle 5.30 è partito un presidio davanti ai cancelli della centrale di Quiliano – Vado. Si sono visti gli striscioni ormai di consuetudine come “Senza lavoro non c’è futuro”.
Il concentramento che ha visto presenti non solo un centinaio di lavoratori ma anche autorità come il sindaco di Vado e presidente della Provincia Monica Giuliano, il sindaco di Bergeggi Roberto Arboscello, la parlamentare Pd Anna Giacobbe è proseguito fino alle 10. In gioco ci sono 114 posti di lavoro sui 186 complessivi dei siti italiani della Tirreno. Maurizio Perozzi delegato Rsu – Cisl ha affermato: “Ormai abbiamo solo la speranza di un intervento del governo in occasione della convocazione di un vertice al ministero il prossimo 22 settembre, quando, tra l’altro, è stato anche indetto uno sciopero nazionale di categoria. E’ importante però che si arrivi ad una trattativa su questa mobilità già avviata dall’azienda e che ci siano degli ammortizzatori sociali che consentano ai lavoratori di potersi agganciare eventualmente ad un altra occupazione”. Ha proseguito Perozzi:
“Domani pomeriggio alle 17 avremo un incontro anche con l’assessore regionale Rixi per fare il punto della situazione”. E oggi sarà una giornata importante anche per l’altra vertenza di rilievo vadese, ovvero quella relativa a Bombardier. In mattinata alle 10 presso l’Unione industriali è stato convocato un incontro tra sindacati e azienda per discutere sia di ammortizzatori sociali e di cassa straordinaria, sia della recente procedura di mobilità aperta per 108 lavoratori che, le rappresentanze dei dipendenti intendono valutare con l’azienda. Poi, nel pomeriggio incontro in Regione dove sindacati e Rsu proporranno le loro ricette per carichi di lavoro e possibilità di venire fuori dalla crisi.
Il tutto in vista dell’incontro convocato a Roma, presso il ministero dello Sviluppo, il prossimo 29 settembre. Spiega Andrea Mandraccia, segretario provinciale della Fiom – Cgil: “Dobbiamo capire cosa questa azienda intenda realmente fare e come produrre per il futuro nello stabilimento di Vado. Noi le idee in materia le abbiamo e intendiamo assolutamente metterle in campo questo pomeriggio davanti all’assessore Rixi.
Riteniamo comunque che un passaggio importante sia quello con il Governo del 29 settembre prossimo. L’esecutivo ha le possibilità di mettere in campo tutti gli strumenti necessari per uscire in qualche modo dalla crisi”.

“E’ necessario che l’azienda ritiri la procedura di mobilità” è il commento di Roberto Arboscello, responsabile sviluppo economico della segreteria provinciale.
“Tirreno Power deve assumersi le proprie responsabilità ed il Governo deve fare tutto il possibile perchè ciò avvenga. Non è possibile che un’azienda come Tirreno Power abbandoni in questo modo i propri lavoratori ed il territorio da cui tanto ha ricevuto in passato. Esistono altre alternative alla mobilità ma l’azienda deve essere decisa a volerle.
Auspichiamo che al tavolo del 22 settembre al Mise l’azienda si presenti con un nuovo piano industriale e che venga rimessa sul tavolo la questione mobilità. Non si doveva fare nulla fino a tale data ma visto che l’azienda, in modo irresponsabile, ha deciso diversamente attendiamo che venga rimesso tutto in discussione nella sede opportuna”.