SAVONA. Ha trascorso sei mesi in un ospedale psichiatrico perché durante le indagini preliminari il giudice lo aveva riconosciuto incapace di intendere e volere. Poi l’assoluzione perchè il fatto non sussiste.
E’ quanto accaduto ad un ex centralinista dell’Autorità Portuale di Savona accusato di stalking nei confronti della dirigente che ne seguì le pratiche di licenziamento.
L’uomo nel 2013 si assentò per malattia dal lavoro per lunghi periodi, ne nacquero cause di lavoro e periodi di aspettativa poi sfociati nel licenziamento e nel contenzioso col capo del personale dell’ente.
Secondo l’accusa lo stalking si protrasse per un paio di mesi con lettere ed appostamenti sotto la sede dell’Autorità Portuale, tanto che la dirigente fu costretta a farsi accompagnare al lavoro da colleghi.
Il giudice alla fine, ieri mattina, ha disposto la libertà vigilata per due anni ed il domicilio in una comunità terapeutica.