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Vertice Bombardier, confermati 300 esuberi

Savona. Si è chiuso con nessun accordo l’incontro durato circa tre ore  e mezza questo pomeriggio all’Unione industriali tra sindacati e Bombardier per fare il punto sulla difficile situazione dello stabilimento di Vado. L’azienda ha confermato ancora una volta, come aveva già fatto nel precedente incontro di lunedì pomeriggio presso il sito vadese, la volontà di arrivare entro l’anno ad un taglio del 50% della forza lavoro presente(300 lavoratori su 600). Una prospettiva questa del tutto inconcepibile da parte dei sindacati Fim, Fiom e Uilm che hanno proposto percorsi alternativi come una cassa in deroga per tre mesi in vista della preparazione da parte dell’azienda di un piano industriale per la ristrutturazione, nel frattempo si potrebbe anche parlare di mobilità volontaria incentivata economicamente per quei lavoratori più vicini alla pensione o per quelli che intendono lasciare l’azienda per altre mete occupazionali.
Intanto, per tutta la durata del vertice, almeno 200 lavoratori, già a partire dalle 13, hanno manifestato il loro malcontento sotto la sede di Confindustria e hanno bloccato il traffico passeggiando sulle strisce pedonali, tra loro anche dipendenti di Tirreno Power. Domattina nuovo presidio sotto la prefettura e incontro con il prefetto per sollecitare un incontro con il governo sulla difficile questione. Christian Venzano, segretario provinciale di Fim – Cisl ha affermato: “E’ assurdo l’atteggiamento dell’azienda.
Fino ad oggi Vado ha sempre dato a tutto il gruppo e nel momento in cui dovrebbe ricevere nessuno intende contraccambiare. Non mi pare affatto corretto”. Andrea Pasa, segeretario Fiom ha aggiunto: “Chi non credeva alla crisi di Bombardier ora sa che è reale. Invece di tagliare posti l’azienda dovrebbe  insieme a noi pensare a come rilanciare questo sito, dalla commessa per lo Zefiro 1000 al mercato italiano del Cargo”. Gianni Mazziotta, segretario Uilm ha aggiunto: “Ora intervenga il governo, non vedo in queste condizioni molte alternative”.

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