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Pd chiede certezze alla maggioranza

Genova. Sul caso Gsl il pd chiede alla maggioranza risposte concrete e in breve tempo. In una nota i consiglieri Raffaella Paita, Pippo Rossetti, Luigi De Vincenzi e Valter Ferrando, hanno commentato:
“Dopo l’incontro dei capigruppo con i lavoratori di Gsl rimarchiamo la necessità che Toti e Viale si assumano le proprie responsabilità sull’Ortopedia di Albenga. Al di là delle indagini, è necessario risolvere al più presto la situazione, visto che alcuni danni sono già stati fatti. Gli esponenti della maggioranza e della Giunta Toti, in questi mesi, hanno sempre garantito che ci sarebbe stata la continuità assistenziale, ma queste promesse non sono state mantenute. Nel 2014 sono stati 2738 i pazienti (in grande prevalenza liguri) che si sono operati ad Albenga, ma adesso questi numeri non sembrano più possibili, visto che ad aprile 2016 il dato è di appena 757 operazioni. Il progressivo smantellamento del servizio è certo e quindi bisogna dare continuità, per non peggiorare una situazione già a forte rischio. La Giunta deve fornire delle risposte su alcuni punti cruciali: in primo luogo i liguri devono potersi operare in una struttura di eccellenza; poi bisogna garantire il futuro dei lavoratori e la sopravvivenza dell’ospedale, che è vincolata a quest’attività; ma garanzie devono arrivare anche all’indotto e al flusso di pazienti in arrivo da fuori regione”.
Proseguono gli esponenti di minoranza:
“Il Partito Democratico aveva già lanciato l’allarme in merito agli accordi con la sanità lombarda, che secondo noi garantivano di più la Lombardia rispetto alla Liguria e la vicenda di Gsl ci dimostra che, purtroppo, avevamo ragione. La Lombardia ha più offerta sanitaria che pazienti e quindi tenta di attirare sempre più persone da fuori; ma la Liguria non può diventare il suo serbatoio. Non era questo l’obiettivo dell’assessore Viale. Come detto la vicenda di Gsl ha già creato parecchi danni: abbiamo perso circa 140 pazienti di media ogni mese e la chiusura fissata per il 31 luglio sta facendo crollare le prenotazioni, visto che i pazienti si tanno rivolgendo altrove. Il danno purtroppo è già fatto, l’obiettivo adesso è dare delle risposte al più presto per provare a recuperare il prima possibile”.
Poi concludono: “Peraltro abbiamo anche appreso che è stato stipulato un nuovo contratto con Gsl dal primo gennaio scorso al 31 luglio prossimo in cui risulterebbe essere venuto meno il requisito dell’esclusività per i chirurghi che operano all’interno delle struttura, consentendogli di andare a operare fuori. In questo modo, da una parte, si indebolisce l’offerta ligure, dall’altra si consente ai primari di operare in Lombardia, con il risultato che la sanità lombarda incassa di più a discapito del nostro sistema sanitario. E allora chi chiediamo: è un caso di incapacità o dietro a questa scelta c’è un disegno? Qualsiasi risposta ci preoccupa molto”.

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