Cultura e Spettacoli Savona

Savona-Italian punk-hardcore sbarca alle Officine Solimano

Savona. Venerdi 29 aprile, a partire dalle 17,  presso le Officine Solimano piazza Rebagliati
il Consorzio Associativo Officine Solimano, www.sonicreducer.it e www.love/hate80.it propone
Officine cultura – contro – cultura: italian punk-hardcore. Si tratta di una giornata che vede integrate le tre realtà di cui è composta. Protagonista una delle rare espressioni artistico-creative e sociali non ancora assorbite dal mare magnum della Società dello Spettacolo: il punk italiano colto nei suoi anni più radicali, 1980-1989. L’evento, organizzato in collaborazione con Sonicreducer.it e Love/Hate80.it, vi invita all’esplorazione, approfondimento o alla scoperta di questa contro-cultura che non ha fatto alcuno sconto alla miseria intellettuale e morale in cui era sprofondata l’Italia degli anni 80.
Tenetevi pronti a salire sull’ottovolante attraverso un percorso ricco di:
Dalle h. 17.00 sala Cattivi Maestri
“Moro’s not dead 1977-1993” – L’esposizione del punk italiano: grafica, fotografia, documenti dalla prima linea del fronte Occidentale
Con la partecipazione di Fabrizio “Fritz” Barile da sempre nella scena punk-underground, fotografo, raccoglie vinile e memorabilia italiani e internazionali, produce dischi e sforna progetti sempre sul rovente crinale del sogno e della realtà. Ospite delle Officine in qualità di principale motore del progetto Sonicreducer.it
Alle h. 20.30 sala Nuovofilmstudio
Italian punk-hardcore 1980-1989 – Il film di Angelo Bitonto, Giorgio S. Senesi, Roberto Sivilia, 2015 Ita, 118′
Con la partecipazione di Giorgio Senesi tra gli autori del documentario, fondatore della Mele Marce rec./distro, ha suonato con S.O.C., Himmel, Shear e One Minute For come batterista e infine come cantante, geologo e ricercatore del CNR, introdotto da Alessandro Lugani collaboratore di Tutti Pazzi fanzine, Klasse Kriminale Connection e creature simili.
Dalle h. 23.00 sala Raindogs
“Stepping stone into the armageddon!” – Il concerto: Affranti + Asino + Le Carogne
A seguire fino al mattino DJset “From the Velvets to the Voivoids” + “King Tubby meets the punk-rockers uptown” a cura di Sonicreducer/Kids of the Black Hole Crew e Count Jo Jo outta Regg a ddicted……
Love/Hate80.it ha iniziato dal 2003 un intenso lavoro di ricerca e documentazione dell’originale scena hc-punk italiana. Partito come sito, ha progressivamente incrementato la sua attività con incontri, concerti e, in particolare, ha curato la ristampa integrale di “T.V.O.R.” caoszine – una delle migliori fanzine mai uscite, a livello mondiale: geniale e innovativa nella grafica e nei contenuti.
ITALIAN PUNK HARDCORE 1980-1989, IL FILM | THE MOVIE di Angelo Bitonto, Giorgio S. Senesi, Roberto Sivilia, 2015 Ita, 118′
Documentario sulla prima scena hardcore punk italiana. Quasi 2 ore di interviste, foto, volantini e rare immagini live di più di 50 gruppi e oltre 60 protagonisti (etichette, editori di fanzine, distributori, ecc.). Le origini dell’hardcore punk in Italia. Le città e i centri nevralgici. L’autogestione, i posti occupati, la politica. l’autoproduzione, le cassette a nastro e i dischi in vinile. Le etichette indipendenti. Le fanzine e il passaparola antagonista. I concerti, i raduni, le manifestazioni. Gli scontri, la violenza, gli eccessi, le droghe.
Il rapporto conflittuale tra punk e stampa, i quotidiani e le riviste di costume. L’inizio, l’apice e il declino delle grandi band degli anni 80. Interviste a Raw Power, Wretched, I Refuse it!, Negazione, C.C.M., Indigesti, Nabat, Kina, Bedboys, Putrid Fever, Peggio Punx, Impact, Contrazione, Upset Noise e molti, molti altri.
Il nucleo originario di Sonicreducer.it si forma sul finire del 2007, rimanendo del tutto aderente all’attitudine DIY, coniugata alle nuove possibilità comunicative offerte dalla rete. Il progetto, oltre alla passione per l’ambito più propriamente musicale-artistico e alla centralità assegnata al rigore della catalogazione, si propone da subito di contrastare il costante assorbimento del punk nell’ambito della cultura “alta”. Una normalizzazione che, seguendo la sclerosi mediatica, può passare tanto da patetici riconoscimenti stile dischi d’oro, MTV awards, museo delle cere rock, quanto, soprattutto, dalla trappola dei Cultural studies. Consapevoli che, solo movimenti reali generano autentiche contraddizioni e, per riprendere il pensiero di Stewart Home: con il punk, appena tenti di orientarti nella tradizione, ti trovi all’improvviso di fronte a uno o a innumerevoli slittamenti dei suoi presunti confini.
“Moro’s not dead 1977-1993” – L’esposizione del punk italiano: grafica, fotografia, documenti dalla prima linea del fronte Occidentale
Sbrigativamente associato al “semplice” ambito musicale o all’effetto shock amplificato dal cortocircuito mediatico-informativo, il punk, in base alla parola d’ordine “Anyone can do it”, sviluppò da subito interessanti e innovativi percorsi grafico-fotografici dal potente impatto anti-artistico. Un movimento di iper-democratizzazione della pratica arte talmente vasto e capillare, quale, forse, non si osservava dalla nascita di Dada. Differentemente dall’enorme business in cui si era involuta la forma rock nel corso degli anni 70, grafici, fotografi e performer punk iniziarono a offrire qualsiasi cosa, tranne sicurezza e prevedibilità. Uno stile immediato, angolare, dissacrante e autoironico, detournante, minimale e, spesso, rivoltante.
L’ambito italiano, sebbene influenzato dalle esperienze anglosassoni fatte di collage assurdisti e composizioni grafiche ai limiti della bidimensionalità, sviluppa sin dalle sue prime testimonianze – “Dudu+Pogo” – un approccio unico e distintivo. La tradizione dei volantini politici anni 70 che si fonde con l’Avanguardia storica: l’irrompere dei fogli del coevo Movimento del 77, con la loro offerta di moltiplicazione delle realtà possibili e la frammentazione del senso-parola, unite agli oggetti-pubblicità più dozzinali proposti dalla morente società del consumo di massa. Gli anni 80 vedranno poi l’emergere di un più esplicito terreno politico, senza che però, esso, vada mai a detrimento della caotica urgenza originaria, anzi. Siamo all’ermergere dei grandi disegnatori-grafici-graffitari della generazione hc-punk: Dumbo (Upset Noise, Negazione, Isola nel Kantiere), Swarz (scena milanese), Benzo (Fall Out/scena spezzina), Kix (Hydra mentale/Virus/Helter Skelter/Decoder), l’indimenticabile Gianluca “Prof. Bad Trip” Clerici (Holocaust, Fall Out, Kronstadt), Grog “Sottocultura” e Carlo “Bounty Scarponacci” Chiapparini (Attack punk rec./scena bolognese), Luca “Abort” Bortolusso (Blue Vomit/Nerorgasmo/scena torinese), Stiv “Rottame” Valli (T.V.O.R./scena milanese) e le varie tribù toscane del G.D.H.C. Senza dimenticare le decine d’altri anonimi o del tutto estemporanei che, tra la costernazione del benpensante di turno, hanno letteralmente riempito di contenuto-senso le mura delle nostre città, aprendo di fatto la breccia per gli sviluppi della contemporanea Street Art.
Moro’s not dead offre un percorso che si snoda dalle prime sparute fanzine di fine anni 70, per lo più provenienti dalle grandi città – con la significativa eccezione di Pordenone – allo sviluppo di una sempre più diffusa e consapevole Poster Art, così come si realizzò con l’esplodere del movimento hc-punk italiano. A tutt’oggi apprezzato e riconosciuto all’estero, come si avrà modo di scoprire, ben oltre i suoi meriti di pura rivendicazione politico-sonora.
Serata da Ossa Rotte, sulla soglia del giudizio universale, per la Raindogs House che ha il piacere di presentarvi in rigoroso ordine alfabetico:
Affranti, Savona, collettivo Hc-punk dalla metà degli anni ’90, nel vuoto semi-assoluto, tra barricate e sogni spezzati, tra cemento e poesia, doppia voce maschile-femmnile modulata in italiano, nessuna deferenza – “Fix me” – testa alta, discordanze-assonanze-risonanze – Adrenalina crescente e… Pura e-m-o-z-i-o-n-e, esordio per la Raindogs House.
Asino, Massa-Carrara, duo Punk-noise formatosi nel 2011, testardo e ignorante come da miglior scuola stradaiola. Cantano in italiano a metà strada tra irriverenza, nonsense ironici e saggezza popolare. Un flusso instabile, compulsivo e immediato sorretto da distorsioni grezze e pelli fuori controllo. Impossibile da perdere, esordio assoluto nelle terre d’Occidente.
Le Carogne, Imperia, quartetto Garage-punk nato nel 2008, nervoso, appassionato e appassionante, totalmente fuori dagli stereotipi di (sotto)-genere, per loro stessa definizione: “crappy rockers against the business”. Testi in italiano, diretti e intelligenti, su mercificazione, immobiliaristi immaginari nei polmoni, smog nel cervello e fascismi assortiti dal doppiopetto alla divisa e ritorno – Toccasana per la mente e goduria per il corpo, illustre ritorno alla Raindogs House.

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