Apri il giornale e leggi che una donna, moglie, madre è stata assassinata brutalmente, che da tempo la situazione era seguita dai rispettivi avvocati, che i familiari e vicini erano tutti a conoscenza della situazione conflittuale. Contesto perfetto quello di base, perché un lettore si sarebbe aspettato un intervento preventivo, invece l’intervento sarà solo quello della scientifica. Fosse finito tutto lì! Ai figli chi ci penserà? Preferisco egoisticamente non saperlo.
Quando leggi alcuni articoli, in sostanza quasi tutti, che ti presentano l’omicidio di una persona come un gesto casuale scaturito dalla normalità della vita quotidiana, ti viene da chiederti se ti stanno prendendo in giro? Se pensano che tu lettore sia un povero demente non in grado di utilizzare le capacità cognitive, che inizierai a pensare che esistono forze occulte e malefiche che governano la nostra realtà. Quando vieni a conoscenza di fatti di cronaca in cui qualcuno causa la morte di altri, nello specifico una donna che viene uccisa da un uomo non puoi pensare che nel momento in cui il fatto è accaduto sia andato qualcosa in corto circuito nella mente di lui improvvisamente! Eppure ci propinano queste versioni, in cui sembra che le persone si inducano la morte da sole senza avere alcun collegamento con l’ambiente relazionale in cui vivono. Figuriamoci se arrivo a formulare tali pensieri …
Ecco un pezzo di scambio via e-mail tra psicologa e avvocato, riguardo il fatto di cronaca…
<Gentilissimo Avvocato XXX,
sono a scriverle perché in qualità di responsabile del Servizio di Consulenza Psicologica Familiare di Telefono Donna – Savona, ho trovato la gestione mediatica del caso dell’ultima vittima di Albenga a dir poco indecente.
Devo ammetterle che anche le sue parole riportate nei vari articoli mi hanno fornito l’ulteriore riprova di quanto bisogno ci sia ancora di informazione non solo per i cittadini ma anche per i professionisti che lavorano su queste tematiche.
Spero che in futuro, se le dovessero capitare nuovi casi di violenza familiare, si avvarrà della consulenza e del supporto nella gestione dei suoi clienti, di professionisti specializzati.
Certa che le parole che ho letto negli articoli siano state riportate in maniera inadeguata, sono a offrirle anche la mia consulenza per casi futuri.
Le assicuro che ogni nuova vittima è per me segnale che la nostra società ancora non funziona.
Mi scusi ancora per l’intromissione! … un caro saluto…>
RISPOSTA:
< La ringrazio del Suo interessamento.
Il problema della gelosia e/o forse della vergogna, almeno in certi casi, necessita di analisi di professionisti nel settore.
Peraltro i rapporti tra i coniugi, che per qualsivoglia motivo si sono logorati, riservano sorprese sempre più imprevedibili.
Qualora dovessi affrontare in futuro casi a rischio, sarà mia cura contattarLa, anche solo per farci una semplice chiaccherata .
Lieto della conoscenza, La saluto, se mi consente, cordialmente. Avv XXX>
Certo di fronte alla morte non si può tornare indietro, allora sarebbe preferibile intervenire a scopo preventivo su tutti quei segnali di sofferenza e di confusione che captiamo intorno a noi, e provare a decifrarli senza rinchiuderci in un guscio di menefreghismo estremo.
Che cosa ci si guadagna nel mantenere questa visione della realtà? Non si induce il cambiamento e si permette alle IDEE NO di attecchire.
Poi irrompono anche le cose belle nella nostra vita, per coloro che riescono ad allargare le sbarre delle loro gabbie mentali, per coloro che stanno sfuggendo da situazioni tragiche alla ricerca di novità, per quelli che osano di esser etichettati come fuori di testa perché lasciano condizioni certe per orientarsi verso il nuovo dietro l’angolo.
Molte volte aver imparato a sfidare, a non essere d’accordo con i riferimenti adulti, perché il contesto circostante era troppo depressivo o scarsamente critico, induce ad avere il coraggio di andar oltre, spiccare quel salto dettato inizialmente dalla disperazione che si trasforma in un triplo carpiato di vitalità pura. Anzi si rischia di contagiare e portarsi dietro anche quelle persone che da sole non si muoverebbero, ma che in gruppo si attivano.
Per caso succedono eventi positivi e felici, basta arrendersi all’evidenza ed assaporare a piccoli sorsi relazioni e fatti, potreste scoprire che si può anche vivere diversamente da come accaduto fino a pochi secondi prima.
Per ulteriori chiarimenti e scambio di pensieri ed emozioni: info@giovannaferro.it