Albenga. È successo tutto in pochi secondi. Il tragitto a piedi verso la scuola, per affrontareuna nuova giornata di studio, e il solito percorso tra la propria abitazione e il liceo dove frequenta l’ultimo anno. Brutta disavventura per una giovane studentessa diciassettenne, che martedì mattina, verso le 09.00 mentre si trovava in via Lengueglia angolo via Episcopio, nei vicoli del centro storico ingauno, è stata avvicinata da un cittadino indiano B.S., disoccupato e clandestino e senza fissa dimora.


L’uomo l’ha afferrata e ha iniziato a palpeggiarle seno. Non contento le baciava il collo per soddisfare la sua libido. La giovane, dopo lo spavento iniziale, non si è persa d’animo e ha iniziato a urlare cercando di richiamare come poteva l’attenzione di qualche passante. La reazione della studentessa mette in fuga l’indiano . Pochi attimi e l’individuo si dilegua. Piena di paura e ancora tremante la ragazza ha così potuto prendere fuori il cellulare dalla tasca e chiamare il padre ed il “112” mentre, ancora scossa, ha atteso la pattuglia dei Carabinieri della locale Stazione i quali, dopo aver ascoltato il suo racconto, sono partiti alla ricerca dell’ aggressore. Un’altra aliquota di militari agli ordini del Luogotenente Pelusi si dedicava ad una minuziosa analisi delle telecamere di videosorveglianza (recentemente installate in tutto il centro storico albenganese dall’Amministrazione Comunale) dalla quale si riusciva a monitorare gli spostamenti del soggetto. La qualità dei fotogrammi ad alta definizione riusciva a delinearne con efficacia indumenti indossati e i caratteri somatici del sospettato. Un lavoro info-investigativo tra Carabinieri e commercianti ha fatto il resto. In un’incessante e sistematico lavoro di messa a sistema di informazioni, come le tessere di un puzzle, si raggiungeva al risultato di ieri notte, quando, presso la farmacia di via delle medaglie d’oro, sotto l’occhio vigile della telecamere ad alta definizione, veniva notato l’accesso del “ricercato”. Un passo falso. In meno di due minuti i Carabinieri del Nucleo Radiomobile, all’interno della farmacia, gli bussavano la spalla e il soggetto, voltandosi, capiva che era tutto finito. Scattano le manette e di corsa in caserma per l’individuazione da parte della vittima.
Dietro uno specchio, con un confronto all’americana mediante riconoscimento tra individui della stessa nazionalità, la ragazza non ha un momento di esitazione e senza ombra di dubbio punta l’indice verso il suo aguzzino.
Un episodio di violenza avvenuto ai danni di una coraggiosa studentessa che con il suo esempio potrà forse essere utile a far venire allo scoperto analoghe esperienze di altre giovani studentesse del territorio ingauno, dove continua l’opera di prevenzione da parte delle forze dell’ordine, dove i cittadini e i residenti hanno il diritto di sentirsi più sicuri.
L’indiano si trova adesso rinchiuso nel carcere di Genova Pontedecimo in attesa dell’interrogatorio di garanzia.
I vertici della caserma ingauna riferiscono che la “sicurezza partecipata” costituisce uno dei fattori di maggior successo nelle indagini. Lo spirito di collaborazione tra Istituzioni e commercianti risulta, ancora una volta, estremamente efficace nella risoluzione dei piccoli e grandi problemi di una comunità.
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