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La battaglia di 'Donnedamare' e ambulanti contro la Bolkenstein

Firenze. Balneari a ambulanti insieme per contrastare una applicazione errata della Bolkenstein. “Da tempo – spiegano i balneari – comitato salvataggio imprese e turismo Italiano e Donnedamare sono in comunicazione con gli esponenti dei sindacati autonomi degli ambulanti del Goia”.

“Seppure con le differenze che contraddistinguono le due categorie, quali il suolo comunale per gli ambulanti e statale per i balneari, la facilità per gli ambulanti per quanto riguarda la delocalizzazione che è impossibile per i balneari, legati alla tipicità dei luoghi, abbiamo trovato un punto di partenza simile – afferma Bettina Bolla, presidente di Donnedamare – il fatto di essere le uniche quattro categorie, con gli ormeggiatori e gli edicolanti (con i quali abbiamo già preso contatti) a non essere state escluse dal decreto legislativo 59/2010 che ha recepito la direttiva Bolkestein e all’asta per favorire i grandi gruppi, da una parte le multinazionali che compreranno le nostre spiagge con i fondi immobiliari per mezzo dei quali è già stato venduto il Forte Resort in Sardegna e dall’altra le grandi catene che hanno messo, soprattutto nelle grandi città gli occhi sui lotti degli ambulanti, nell’ottica di una standardizzazione coatta delle nostre coste e del nostro commercio”.
“L’altro punto di unione – continua Bolla – e’ la lotta per farci riconoscere il legittimo affidamento, che anche il ministro per gli affari regionali Costa ha valutato come fondamentale”. 
Infine un appello a tutti i balneari dalla presidente di Donnedamare: “mettetevi in contatto con gli ambulanti dei mercati delle vostre città, se il Governo non interviene pronti dobbiamo essere pronti a scendere in piazza” 

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